La nuova edizione di Biennale College Cinema vede l’estensione del numero dei film supportati da parte della Biennale: saranno 4 tra quelli selezionati, e di essi 2 almeno dovranno essere di registe donne.
Dei 12 progetti della ottava edizione, 9 provengono dalla selezione del bando International e 3 dal bando Italia. La Call di quest’ultima era stata lanciata il 20 febbraio, quella internazionale il 7 maggio. A seguito delle Call sono pervenute 190 domande. I 12 team autori dei progetti selezionati (composti da un regista e un produttore), provenienti da Australia, Brasile, Cina, Finlandia, Francia, Italia, Macedonia, Portogallo, Spagna, Stati Uniti, hanno partecipato a un primo workshop che si è svolto a Venezia dal 5 al 14 ottobre. 4 team saranno invitati a due ulteriori workshop, sempre a Venezia, nei mesi di dicembre 2019 e gennaio 2020, per poi dare il via alle produzioni di 4 lungometraggi (opera prima o seconda), di cui uno italiano, che dovranno essere a basso costo, che avranno il supporto di 150mila euro e che saranno poi presentati alla 77esima Mostra di Venezia. Anche gli 8 progetti non selezionati verranno aiutati e seguiti.
I 12 progetti selezionati per questa prima fase sono:
La Calle Pura – Alfredo Chiarappa (regista, Italia), Angelo Rocco Troiano (produttore, Italia) Nella vita quotidiana, nei sogni e nelle paure di Brian, tardo adolescente taciturno ma determinato, che sogna di diventare uno dei migliori cantanti di Cuba, e nel rapporto con la sua famiglia allargata, si intravede il futuro dell’isola a 60 anni dalla Rivoluzione.
La Santa Piccola – Silvia Brunelli (regista, Italia), Francesca Maria Scanu (produttrice, Italia) Tre ragazzine vivono in un quartiere soleggiato di Napoli, con i loro piccoli sogni di vita. C’è anche una bambina piccola, che tutti chiamano “la santa piccola” perché vede la Madonna. Potrebbe essere lei a compiere il miracolo di far avverare i loro sogni, ma questa speranza non è altro che una menzogna che finirà con l’estate, mentre il quartiere aspetta un nuovo santo in cui credere.
The Wizard of Fake – Stefano Etter, Giovanni Greggio (registi, Italia), Mattia De Marco (produttore, Italia) Un falso documentario sul più grande autore di notizie false.
Babado – Camila Freitas (regista, Brasile), Pedro Duarte (produttore, Portogallo) “Babado” è la parola usata dai giovani nella triplice area di confine amazonica fra Brasile, Perù e Colombia per definire molteplici tipi di scambio economico-sessuali. Fra questi giovani, ci sono i membri del tempio afro-brasiliano Umbanda del Padre Jairo, un ex-lavoratore del sesso transessuale come la maggior parte di quelli che sono stati iniziati nel suo tempio. In una esperienza costante di performatività, i membri del gruppo decorano e reinventano i loro corpi: sia per incarnare delle entità nei riti, sia per lavorare in strada.
Fucking with Nobody – Hannaleena Hauru (regista, Finlandia), Emilia Haukka (produttrice, Finlandia) Le vite di 5 personaggi che cercano di inserirsi nell’industria del cinema finlandese, si incrociano in un progetto di finto matrimonio.
Good Job – Di Shen (regista, Cina), Lizhi Chen (produttore, Cina) L’azienda è finta, il matrimonio è finto, la figlia è finta, ma la vita e l’amore sono veri.
He That Shall Not Be Named (Mon Père, Le Diable) – Ellie Foumbi (regista, USA), Joseph Mastantuono (produttore, Francia) Una rifugiata africana antisociale vede sconvolgere la sua tranquilla esistenza in un placido paesino di montagna nel sud della Francia, quando viene a sospettare che il nuovo parroco della sua chiesa è il signore della guerra che ha sterminato la sua famiglia.
Housekeeping for Beginners – Goran Stolevski (regista, Macedonia), Marija Dimitrova (produttrice, Macedonia) Una donna omosessuale in Macedonia si trova obbligata a crescere le due figlie della sua compagna morta. Per adottarle legalmente, deve prima convincere il suo miglior amico (omosessuale maschio) a sposarla. Come lei, non ha mai voluto e non vorrà mai essere genitore.
Last Minutes – Pedro Collantes (regista, Spagna), Daniel Remón (produttore, Spagna) La storia di quattro incontri diversi, ciascuno a pochi minuti dalla morte di qualcuno. Ogni incontro risulta essere l’ultima interazione umana di uno dei personaggi prima di lasciare questo mondo. Ignari di essere sulla soglia della morte, i personaggi che popolano il film vivono la rabbia, l’amore, la lussuria, la tenerezza, l’avidità o l’empatia, testimoni della beata inconsapevolezza dello scorrere del tempo verso la morte.
The Plant Under The Wild Land – Diego Zon (regista, Brasile), Ana Cristina Viegas (produttrice, Portogallo) Nella fatica di respirare, Antonio invecchia fra le piante che crescono in terrazza e i polverosi nastri VHS che guarda spesso con Brando. Un giorno, Antonio si addormenta.
The Sound of Light – Julietta Boscolo (regista, Australia), Grayson Propst (produttrice, USA) Una giovane cantante di talento – che si vergogna troppo delle sue umili origini per cantare in pubblico – si finge borghese per vincere un concorso di canto e la possibilità di una nuova vita eccitante.
Violenta – Juan Carlos Zaldiva alias Violenta Flores (regista, USA), Gill Holland e Shaz Bennet (produttori, USA) Un film femminista di genere horror, dove il protagonista è un ambiguo vampiro che infesta il vecchio quartiere di una città coloniale. Il vampiro lotta per chiudere i conti con la sua madre biologica e un passato radicato nella violenza domestica, mentre si ciba di quelli che sfruttano le donne, i poveri e gli emarginati.
I 12 progetti sono documentati sul sito web: http://collegecinema.labiennale.org/it/
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