“Between 10 and 12”, il paesaggio sonoro della morte

L'opera prima del regista olandese Peter Hoogendoorn è passata alle Giornate degli Autori


VENEZIA – “Tutto è nato da un paesaggio sonoro. Il giorno in cui mia sorella è morta in un incidente stradale ero molto sensibile a ogni minimo suono ascoltato: i passi dei poliziotti, il suono del campanello, le scale scese… Rumori in cui si sentiva qualcosa di sbagliato, in cui si percepiva la morte”. È terribilmente tragico lo spunto da cui è nato Between 10 and 12, opera prima del regista olandese Peter Hoogendoorn passata alle Giornate degli Autori.

Un film drammatico e rigoroso, in cui il cineasta mette in scena il pellegrinaggio di due poliziotti nelle case, o nel luogo di lavoro, dei componenti di una famiglia a cui devono comunicare la tragica notizia. Gli appartamenti tranquilli, animati dalla routine quotidiana, si riempiono di silenzio e stordimento, poi si svuotano quando i familiari salgono sulla volante, che si carica progressivamente di dolore. Una serie di quadri, di tableau in cui l’immensità della morte irrompe nella normalità e ne cambia i codici, i confini, la sostanza. “Non esistono regole su come affrontare un lutto – ha commentato Hoogendoorn – Ciò che resta è viaggiare attraverso il tempo e lo spazio. Un viaggio attraverso il vuoto, spogliato di tutte le cose irrilevanti”.

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04 Settembre 2014

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