Best Of 2024 di CinecittàNews: film e serie che hanno scritto l’immaginario visivo dell’anno

L’anno sta finendo e porta con sé la visione di una vastissima produzione di film e serie, italiani e internazionali, visti in anteprima nei grandi e piccoli festival e/o in attesa di uscire a breve in sala o su piattaforma, oppure già parte della discussione popolare di cinefili e spettatori, che hanno frequentato i cinema o guardato dal divano di casa.

La redazione di CinecittàNews, tra suggestioni e bilanci, propone la propria selezione di film e serie, un Best Of che nasce da tutto quello che abbiamo potuto guardare nel 2024 e che qui suggeriamo di scoprire o, perché no?, di riguardare.

CRISTIANA PATERNÒ

Vermiglio (film)

Un concerto di silenzi e di sguardi, dove l’ascolto è l’imprescindibile regola del gioco. Alla sua opera seconda, Maura Delpero si focalizza – in una tessitura corale che ricorda da vicino un nostro grande autore come Ermanno Olmi – sulle identità femminili, a partire da quella di una “sposa di montagna”, in stretta relazione con il corpo e con le sue trasformazioni, a volte gioiose a volte faticose da sopportare. Tutto questo all’interno di un territorio arduo, quello trentino della Val di Sole, vera protagonista nello scorrere delle stagioni e del tempo e nell’uso sapiente del dialetto. Un film che sta facendo e farà tanta strada e che bisogna assolutamente vedere.

Qui non è Hollywood (serie)

Tra circo mediatico e true crime all’italiana si muovono i quattro episodi di Qui non è Hollywood, ciascuno dei quali ruota attorno a uno dei personaggi della tragica vicenda di Avetrana: Sarah, Sabrina, Michele e Cosima. La serie originale Disney+ sull’omicidio di Sarah Scazzi prende spunto da uno dei delitti mediatici più inquietanti e seguiti degli ultimi anni, l’omicidio della quindicenne pugliese, scomparsa il 26 agosto del 2010. Modelli alti –Twin Peaks su tutti – e una scrittura attenta al contesto e alle psicologie per il regista Pippo Mezzapesa e gli sceneggiatori Antonella Gaeta e Davide Serino che ne fanno una visione mostruosa e avvincente allo stesso tempo.

NICOLE BIANCHI

Emilia Pérez (film)

Jacques Audiard ammalia, conturba, seduce con il suo melodramma delicato e avvincente, alla ricerca dell’identità: mélange dei generi e tensione dell’imponderabile in crescendo. Zoe Saldaña, Selena Gomez e Karla Sofía Gascón sono le protagoniste, profili e personaggi ciascuno con la propria personalità ma un soggetto femminile unico che, nella sua compattezza, riesce a restituirsi come singolo, tanto che la Giuria di Cannes 2024 ha conferito il premio per la Miglior Attrice al trio di attrici. L’autore francese non ha paura di misurarsi con il musical – che riflette i pensieri interiori e diventa anche dialogo -, prendendo per mano poderosamente il thriller, senza tralasciare il melodramma, tra violenza e innocenza. Audiard, dosando con audacia e equilibrio, imprime una personalità al film, non si omologa e non scade nella retorica.

Disclaimer – La vita perfetta (serie)

Una storia inquieta, intima, famigliare, interpretata da Cate Blanchett – con Kevin Kline e Sacha Baron Cohen – e diretta da Alfonso Cuarón per cui “si tratta molto di come noi percepiamo noi stessi e le bugie che ci raccontiamo”. Per l’attrice, “è stato difficile attenuare la percezione, io stessa ho messo del giudizio su di lei non conoscendola. Il lato oscuro appartiene a ciascuno di noi, spesso siamo riservati, io questa la chiamo privacy, ma tutti abbiamo qualcosa da nascondere, non perché sia sbagliata ma perché è qualcosa ancora da elaborare”. Ci sono la spensieratezza e la libertà affettiva e sessuale dei vent’anni, ci sono l’idillio famigliare, l’età adulta e la morte, e c’è il viaggio, in cui “si consuma” il cuore che innesca il fatto, ciò che consente di inanellare le vite dei personaggi per i sette episodi.

ANDREA GUGLIELMINO

The Substance (film)

Un thriller avvincente che mescola magistralmente suspense, scienza e psicologia, tenendo lo spettatore incollato allo schermo dall’inizio alla fine. La regia audace e visivamente ipnotica di Coralie Fargeat esplora tematiche profonde, come il desiderio e la perdita, attraverso una narrativa inquietante e coinvolgente. Demi Moore e Margaret Qualley offrono interpretazioni straordinarie, ricche di intensità emotiva e sfumature complesse. La colonna sonora e la fotografia si fondono armoniosamente, amplificando l’atmosfera surreale del film. Un’esperienza cinematografica unica, che lascia una forte impronta emotiva e intellettuale.

The Penguin (serie)

Un coinvolgente spin-off che arricchisce l’universo di The Batman, regalando una nuova profondità al personaggio di Oswald Cobblepot. Colin Farrell offre un’interpretazione straordinaria, incarnando con maestria l’ambizione, l’astuzia e la spietatezza del futuro boss criminale. La regia e la fotografia, oscure e stilisticamente impeccabili, catturano perfettamente l’atmosfera noir di Gotham. La serie esplora con intelligenza le dinamiche del potere e del crimine, offrendo momenti di tensione e grande introspezione. Un’opera imperdibile per gli amanti del genere e del mondo DC.

ALESSANDRO CAVAGGIONI

Il ragazzo e l’airone (film)

A dieci anni da Si alza il vento, il maestro dell’animazione giapponese Hayao Miyazaki torna con un racconto onirico tratto dalla sua vita. Un’avventura felliniana che ripercorre per simboli e visioni i personaggi e le sfide che l’hanno portato a tratteggiare alcuni dei racconti più importanti della storia del cinema. Il ragazzo e l’airone rilancia l’animazione di Miyazaki nel presente e affida agli artisti del futuro il compito, impossibile ma irrinunciabile, di interpretare il vero significato di queste immagini di inesauribile potenza.

Ripley (serie)

Steven Zaillian rielabora Il talento di Mister Ripley di Patricia Highsmith e con un ottimo Andrew Scott che ribalta la narrazione seriale e cinematografica dell’Italia. Forte di un incredibile bianco e nero, Ripley rifiuta l’effetto cartolina e propone un raffinato viaggio a puntate, curato in ogni dettaglio e capace di dare seguito a un’idea di serialità che ricorda la golden age televisiva. Un prodotto solido, che si distingue nell’infinito catalogo Netflix. Girato sia in location reali che in studio (in parte anche a Cinecittà), Ripley ricorda allo spettatore che anche il piccolo schermo può lasciare attoniti grazie a immagini ipnotiche e a una sceneggiatura equilibrata.

CARLO D’ACQUISTO

Anora (film)

Nonostante una Palma d’Oro vinta contro ogni pronostico e il plauso della critica di tutto il mondo, Anora ha incassato appena una ventina di milioni di worldwide. Un vero peccato, perché l’ultimo film di Sean Baker merita senza ombra di dubbio di essere recuperato: non solo per l’interpretazione da Oscar di Mikey Madison nei panni di una spogliarellista dal carattere forte, ma perché rappresenta il culmine del percorso autoriale di un regista dallo stile unico e riconoscibile. Il mondo del sex working non ha più segreti per Baker, che continua a raccontarlo con il consueto umorismo, migliorandosi un film dopo l’altro. Anora è, indiscutibilmente, uno dei migliori titoli dell’anno e la stagione dei premi ormai alle porte ce lo confermerà.

Hanno ucciso l’uomo ragno (serie)

A volte l’effetto nostalgia non è qualcosa da rifuggire: nel caso di Hanno Ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883 è solo un quid che rende l’esperienza ancora più piacevole. La sorprendente serie di Sydney Sibilia non è un blando omaggio a una band che andava di moda qualche decennio fa per stuzzicare gli appassionati di vecchia data, è un racconto fuori dal comune, una di quelle storie a cui si crede solo perché è accaduta veramente. Le versioni seriali di Max Pezzali e Mauro Repetto, così perfettamente complementari l’uno all’altro, sono semplicemente memorabili e seguire le loro improbabili avventure è stata una delle esperienze più coinvolgenti e spassose degli ultimi anni.

GIOVANNA PASI

Flow – Un mondo da salvare (film)

A prova provata che la grande animazione non è solo quella targata Disney o Dreamworks, il film del trentenne lettone Gint Zilbalodis, entrato in shortlist per l’Oscar 2025 al Miglior Film Internazionale, è un vero gioiello di grazia e poesia, che reinventa una delle storie più antiche del mondo – quella dell’Arca di Noè – senza bisogno di un solo dialogo. Protagonisti un gatto dagli occhi incantevoli, un lemure, un capibara, una manciata di cani e un rapace serpentario a bordo di una barca alla deriva, sullo sfondo di immagini magnifiche che si succedono per 84’, esaltate dalla splendida colonna sonora firmata dal regista con Rihards Zalupe: paesaggi fantastici che alludono a mondi a noi noti e ci riportano alla presenza umana, ma senza mai mostrarla, se non negli sguardi e nei comportamenti degli animali stessi.

Stucky (serie)

Giuseppe Battiston è un poliziotto mite e disarmato, ma attentissimo alla varia umanità che lo circonda tra una passeggiata tra i canali e un bicchiere di vino, nella luce unica di una Treviso che per la seconda volta in assoluto fa da sfondo a una serie tv. Una vera chicca italiana diretta da Valerio Attanasio e liberamente ispirata ai romanzi di Fulvio Ervas: sei episodi imperdibili di un’ora ciascuno, che partono dal delitto per scoprirne la soluzione, in un omaggio esplicito alla struttura degli amatissimi ‘telefilm’ del Tenente Colombo. Ma oltre a risolvere il caso, le indagini di Stucky puntano a mettere a nudo l’inquietudine e le contraddizioni della ricca provincia italiana, tra un siparietto col medico legale (un’impeccabile Barbora Bobulova) e un altro col vecchio amico amico oste (Diego Ribon). (n/b)