C’è il premio Oscar Alessandro Bertolazzi dietro al makeup design di Bright, il film di produzione Netflix, con Will Smith e Joel Edgerton, in distribuzione sulla piattaforma in questi giorni. Si ambienta in un mondo fantastico contemporaneo in cui orchi, elfi e fate convivono con gli umani, non senza problematiche di integrazione.
A un anno dall’Oscar vinto per Suicide Squad, Bertolazzi punta forse al secondo. Il regista è David Ayer. ”Due mesi di preparazione, oltre cinque di lavorazione. Intanto comincio a dire che Netflix è libertà totale – dichiara all’ANSA il celebre make up artist, che per una settimana sarà il chairman della 22esima edizione di Capri, Hollywood – ho potuto lavorare come volevo, evitando gli effetti esagerati, grotteschi, ‘a maschera’, che detesto. Ho preferito piuttosto dare ai personaggi particolari ‘disturbanti’ per lo spettatore, primi piani che trasmettono animalità e facciano davvero paura. L’ok finale naturalmente l’ha sempre dato il regista. Mi sono avventurato per le strade più malfamate di Los Angeles per ispirarmi alla realtà e creare delle fisionomie, e anche dei tatuaggi – racconta Bertolazzi, al cui lavoro per questo film è dedicata una mostra che si inaugura domani alla Casa Rossa di Anacapri – per pelle, capelli, denti, orecchie, che ho voluto a punta ma non troppo, ho cercato una via di mezzo tra reale e surreale, volevo una ‘magia’ ma senza esagerare, il trucco non deve essere per forza eclatante per testimoniare un buon lavoro. Nella scena della città degli elfi – ricorda – abbiamo dovuto truccare alla perfezione quasi 300 persone, anche se poi non tutti venivano inquadrati da vicino. Occorreva la perfezione”. Sessanta persone hanno lavorato al reparto trucco, il team ristretto va da 4 a 8 professionalità.
Suo partner l’hair designer Giorgio Gregorini (Suicide Squad, Moulin Rouge, Apocalypto e Avengers).
Il film di Natale con protagonista femminile Isabella Ferrari, e i due ruoli esilaranti di Paolo Calabresi e Marco Marzocca: una storia diretta da Eros Puglielli, che ha tenuto come riferimento anche la Commedia all’italiana; dal 23 dicembre al cinema con Medusa
30 anni dopo, era infatti il 1994 quando usciva la storia di Forrest e Jenny, Robert Zemeckis riunisce la coppia di attori, scegliendo un’unità di luogo, un’architettura fisica ed emotiva, quale specchio dell’esistenza; sorprendente il de-aging dei protagonisti
Il film diretto da Barry Jenkins racconta la storia di come il cucciolo di leone, non di sangue reale e poi orfano, sia diventato Mufasa: Il Re Leone. Per il doppiaggio, anche Elodie. Prodotto con tecniche live-action e immagini fotorealistiche generate al computer, il titolo esce al cinema dal 19 dicembre
Dove osano le cicogne, regia di Fausto Brizzi, nasce da un soggetto del comico: nel nome della tradizione della Commedia all’italiana, lo spunto è quello della maternità surrogata, per raccontare un più ampio concetto di “famiglia” possibile; in sala dal 1 gennaio 2025