Berlino, tra big e promesse Italia protagonista

Per l'Italia scendono in campo i big Paolo Taviani e Dario Argento con le promesse Chiara Bellosi, Francesco Costabile, Nicolò Bassetti, Lorenzo Tardella. E la serie Truly, Madly, Deeply di Sironi


Una Berlinale molto sui generis, quella del 2022, che si inaugura il 10 febbraio e va avanti, in versione ridotta, fino al 17, causa pandemia. Il Festival – che ha chiesto ai giornalisti accreditati di sottoporsi al tampone ogni 24 ore in aggiunta al green pass rafforzato – avrà comunque una serata di inaugurazione al Berlinale Palast, con capienza del 50%, ma nessun party. Alla serata sono presenti il ministro della Cultura e dei Media Claudia Roth, il sindaco di Berlino Franziska Giffey, il presidente della giuria M. Night Shyamalan, insieme ai due direttori della manifestazione: la manager Mariette Rissenbeek e il direttore artistico Carlo Chatrian.

L’evento, che inizia alle 19,20, sarà trasmesso live dalla ZDF/3sat e in streaming sul sito della Berlinale e sui canali social. Il film d’apertura è Peter Von Kant di François Ozon, con Denis Ménochet, Khalil Garbia e Stéfan Crépon.

Tra gli ospiti della serata anche Asia e Dario Argento (che presentano nei giorni successivi nella sezione Gala Occhiali neri). Il giallo del maestro italiano dell’horror, interpretato dalla figlia con Ilenia Pastorelli, è incentrato su una giovane donna che perde la vista in un incidente ed è perseguitata da un serial killer. Si tratta di uno dei film più attesi, insieme a Leonora addio di Paolo Taviani (unico italiano in concorso), una sorta di requiem per Luigi Pirandello che passa dal bianco e nero della prima parte (il viaggio incredibile delle ceneri dello scrittore Premio Nobel verso la natìa Agrigento) al colore della seconda parte, che rilegge la novella Il chiodo. Tra l’altro è il primo film di Paolo in solitaria, senza Vittorio. Leggi l’articolo

Le altre opere italiane sono firmate da registi giovani e promettenti: in Panorama troviamo Nel mio nome di Nicolò Bassetti documentario sulla transizione di quattro giovani da donna a uomo, ha come testimonial Elliot Page, primo transgender ad apparire sulla copertina di ‘Time’, protagonista di film come Juno, Inception e della serie Netflix The Umbrella Academy.

A Panorama troviamo Calcinculo di Chiara Bellosi, una delicata fiaba d’amore tra una quindicenne sovrappeso che sta scoprendo la sua sessualità e il suo corpo e un giovane dall’identità non binaria, nomade e circense che si fa chiamare Amanda (Andrea Carpenzano).

Una femmina di Francesco Costabile è una storia di rivolta contro la ‘Ndrangheta ispirata al libro di Lirio Abbate Fimmine ribelli, è prodotto da Edoardo De Angelis (regista di Indivisibili) convinto che il giovane regista calabrese, al suo esordio fiction dopo un documentario sul giovane Pasolini, avesse la sensibilità giusta per raccontare la difficile convivenza dei generi, maschile e femminile, nella cultura ancestrale della ‘Ndrangheta.

Le variabili dipendenti di Lorenzo Tardella, che passa a Generation Kplus, si interroga sull’intimità attraverso la storia di due giovanissimi, Pietro e Tommaso, che si conoscono nel palchetto di un teatro e sulle note di Vivaldi si ritrovano a baciarsi. In Berlinale Series c’è Truly, Madly, Deeply di Carlo Sironi. Il Centro Sperimentale di Cinematografia Cineteca Nazionale porta il restauro di Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini.

Infine in concorso c’è anche la coproduzione Alcarras

European Film Market virtuale come anche l’Italian Pavilion che trovate a questo link 

 

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