Alfred Bauer, il primo direttore del Festival di Berlino dal 1951 al 1976, sarebbe stato un membro del partito nazista sotto Adolf Hitler, intimamente coinvolto con il Reichsfilmintendanz, l’organizzazione istituita dal ministro della propaganda per coordinare gli sforzi di indottrinamento cinematografico nazista, secondo quanto rivela in un rapporto la rivista Die Zeit. Dopo la sua morte nel 1986, il festival di Berlino ha introdotto un premio speciale, il premio Alfred Bauer, assegnato per lo “straordinario talento artistico”. Tra i vincitori Zhang Yimou , Andrzej Wajda, Alain Resnais e la regista tedesca Nora Fingscheidt, vincitrice lo scorso anno con System Crasher.
In risposta all’articolo, il Festival di Berlino ha sospeso il premio, dichiarando che indagherà sulle accuse e sottolineando di aver accolto con favore la ricerca e la sua pubblicazione su Die Zeit, secondo quanto si legge sul sito della manifestazione: “Nell’articolo di oggi sul settimanale DIE ZEIT, sono citate fonti che gettano nuova luce sul ruolo di Alfred Bauer, il primo direttore del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, nella politica cinematografica dei nazionalsocialisti. L’interpretazione di queste fonti suggerisce che avesse avuto posizioni significative durante l’era nazista. Alla luce di questi nuovi risultati, la Berlinale sospenderà il “Premio Orso d’argento Alfred Bauer” con effetto immediato. Accogliamo con favore la ricerca e la sua pubblicazione in DIE ZEIT coglieremo l’occasione per iniziare una ricerca più approfondita sulla storia del festival con il supporto di esperti esterni.
Uno studio storico ha confermato le anticipazioni dei media sul coinvolgimento nazista del fondatore della Berlinale Alfred Bauer, figura chiave della propaganda nazionalsocialista e fervente seguace di Hitler
Una selezione di cinque film provenienti dall’ultima edizione del festival saranno presentati al pubblico giapponese in occasione del Nara International Film Festival, dal 18 al 22 settembre: Los Lobos di Samuel Kishi Leopo, The Earth Is Blue as an Orange di Iryna Tsilyk, My Name Is Baghdad di Caru Alves de Souza, Voices in the Wind di Nobuhiro Suwa e Cocoon di Leonie Krippendorf
Alla presenza del ministro Dario Franceschini, della sua omologa tedesca Monika Grütters, dell’Executive Director della Berlinale Mariette Rissenbeek e del direttore delle Relazioni Internazionali di Anica e coordinatore dei Desks Audiovisivi di ICE-Agenzia Roberto Stabile, è stato siglato a Berlino l’accordo che prevede la partecipazione dell’Italia come Paese in Focus alla prossima edizione dell’European Film Market
Bilancio positivo per la 70esima Berlinale con circa 22.000 professionisti dell'industria da 133 paesi e 330.000 biglietti venduti. Il 71° Festival di Berlino avrà luogo dall'11 al 21 febbraio 2021