BERLINO@2001 / L’OMAGGIO


Luciano Emmer, a cui il FilmFest dedica un evento speciale con la proiezione del suo ultimo film, Una lunga lunga lunga notte d’amore, ha 83 anni, e tanti film e documentari alle spalle, ma altri ancora da fare. Una lunga lunga lunga carriera – costellata di grandi successi commerciali ma a volte un po’ trascurata dalla critica, specie in patria.
Milanese (è nato il 19 gennaio 1918), mentre studia Giurisprudenza, già si dedica al cinema. Come altri registi dello stesso periodo, inizia la sua carriera nel documentario, un genere a cui si dedicherà intensamente per una decina d’anni. È tra i primi al mondo a realizzare film tratti da opere d’arte, come Racconto di un affresco del 1938, dedicato a Giotto, e Paradiso terrestre del 1940, su Bosch, stabilendo un nuovo tipo di rapporto tra cinema e pittura. Del 1952 è Leonardo da Vinci, Leone d’Oro per il documentario alla Mostra di Venezia. E dello stesso anno – il suo anno d’oro – è il suo film meglio conosciuto dal grande pubblico: Le ragazze di Piazza di Spagna.
Nel 1954 gira Picasso, che mette in scena l’artista al lavoro nel suo laboratorio e riprende la creazione di un’opera d’arte in tempo reale. L’impegno di Emmer nel campo del film d’arte gli varrà, da parte della Biennale du film sur l’art e del Centre Pompidou di Parigi, l’omaggio massimo: l’istituzione di un Prix Emmer.
Negli anni ’50 il regista, che dal 1939 si è trasferito a Roma, si avvicina ai film a soggetto e diventa uno dei più originali esponenti della commedia neorealista. Con Domenica d’agosto, 1950, sceneggiato tra gli altri da Cesare Zavattini, lancia un genere che avrà fortuna, il film a episodi.
Negli stessi anni fa televisione. Per Carosello crea la sigla e il popolarissimo personaggio di Ercolino. La tv assorbirà per qualche tempo tutto il suo interesse, ma nel 1961 torna al cinema con un film difficile, La ragazza in vetrina, che gli procura un notevole successo sia a livello di critica che di pubblico.
Nel 1970 realizza per la tv K 2 + 1, con la partecipazione delle gemelle Kessler e di Johnny Dorelli, mentre nel 1972, sempre con un programma tv, Io e …, riscopre il suo primo amore, la pittura.
Vent’anni dopo, nel 1990, nuova svolta con la riscoperta della fiction: Basta! Ci faccio un film viene accolto con molto successo di critica e di pubblico alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1990. Infine ancora documentari da un nuovo punto di vista, emotivo e narrativo, con Foggia non dirle mai addio e Bella di notte, in cui racconta oniricamente il restauro di Villa Borghese a Roma. E la notte compare anche nel titolo del film con cui Emmer, nel 2001, torna al cinema e va a Berlino. Una lunga lunga lunga notte d’amore.

autore
10 Gennaio 2001

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