Bellaria fa 31 e premia la carriera “giovane” di Vicari

“Ci piaceva l’idea di assegnare un premio alla carriera a un regista giovane e nel pieno del suo percorso artistico. Il lavoro di Daniele Vicari tra documentario e finzione è in piena sintonia con il Festival di Bellaria: abbiamo voluto riconoscergli qualcosa di importante e, nel nostro piccolo, incoraggiarlo per il futuro”. L’autore di Diaz, che ha appena ricevuto 13 candidature ai David di Donatello, non ha ancora compiuto 50 anni e già si porta a casa un riconoscimento alla carriera, il Premio Casa Rossa. Succede nello storico festival romagnolo, che quest’anno presenta la 31/a edizione dal 30 maggio al 2 giugno, per i motivi spiegati dal suo direttore artistico Fabio Toncelli. Vicari sarà a Bellaria nella serata di venerdì 31 maggio, quando incontrerà il pubblico e presenterà il suo documentario La nave dolce. Un film “gemello” di Anija di Roland Sejko, anch’esso focalizzato sui respingimenti di massa degli albanesi dei primi anni ’90, che è una delle 15 opere che compongono quest’anno il concorso Italia Doc. “Quest’anno abbiamo ricevuto tantissimi documentari, e di qualità media molto alta – spiega Toncelli – per questo abbiamo deciso di far passare il numero dei lavori in concorso da 12 a 15. E’ anche un modo per offrire un tributo a chi, di solito con poche risorse, imbraccia la telecamera e si mette in viaggio per raccontarci delle storie”.

Tra gli altri titoli che compongono il mosaico di Italia Doc ci sono, ad esempio, L’ultimo pastore di Marco Bonfanti, Le cose belle di Agostino Ferrente e Giovanni Piperno, Materia oscura di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, Noi non siamo come James Bond di Mario Blasamo e Guido Gabrielli. Le altre linee principali di questo 31° festival sono invece orientate sulla documentazione sonora, con Radio Doc, il concorso per documentari e reportage radiofonici che giunge alla terza edizione (e presenta, tra gli altri, il lavoro sullo Schindler italiano Ezio Giorgetti dal titolo Il tempo dei giusti), e Cortoconiglio, riservato ai film brevi realizzati dagli ascoltatori della trasmissione di Marco Presta e Antonello Dose, che accompagneranno il direttore Toncelli nella cerimonia di apertura.

Reduce da 50 proiezioni in 5 mesi, arriva a Bellaria anche Come Tex nessuno mai, il doc con cui il fumettista Giancarlo Soldi ripercorre l’avventura dell’editore Sergio Bonelli un anno dopo la sua scomparsa. “Un documentario leggero e affettuoso sul senso della vita e dei fumetti – dice divertito l’autore – che fa capire alle donne cosa hanno in testa gli uomini”.

Domenica 2 giugno sarà invece la giornata di Vinicio Capossela, che torna nella cittadina balneare dopo 3 anni per ricevere la cittadinanza onoraria e presentare in anteprima alcuni brani inediti del documentario La faccia della terra, che sta girando in Grecia con Andrea Segre. Nello stesso giorno Ivano Marescotti presenterà la seconda parte di Viaggetto nella pianura. Da non dimenticare, poi, i tre titoli selezionati nel Panorama internazionale, ovvero Queen of Versailles di Lauren Greenfield, sulla storia folle di una coppia di miliardari che si fa costruire una villa “sul modello di Versailles”, The Pirate Bay, sull’avventura imprenditoriale e giudiziaria dei tre giovani svedesi che hanno fondato uno dei maggiori siti di condivisione di file del mondo e Ai Weiwei: Never Sorry sul più famoso artista contemporaneo cinese. Infine il Buon Compleanno viene augurato a una pellicola storica che compie 50 anni: il film collettivo Ro.Go.Pa.G. accompagnato da Ugo Gregoretti.

Un programma ricco e composito, insomma, sintetizzato da un insolito manifesto su cui campeggiano gusci di uova rotte su sfondo nero: “Era un modo per dire ‘la frittata è fatta’ –  scherza il direttore – e ci piaceva il fatto che le uova rimandassero un’immagine di quotidianità, di sapori semplici e genuini. Oltre che una promessa per il futuro”.