La coppia di documentaristi Massimo D’Anolfi e Martina Parenti torna con un nuovo progetto alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, dove aveva presentato nel 2016 Spira Mirabilis in Concorso Ufficiale, nel 2018 il cortometraggio Blu e, nel 2020, Guerra e pace in Concorso Orizzonti. Dal titolo Bestiari, Erbari, Lapidari, la nuova opera è un documentario “enciclopedia”, diviso in tre atti, ognuno dei quali tratta un singolo soggetto: gli animali, le piante, le pietre.
Il film uscirà nei cinema a partire dal 5 ottobre, distribuito da Luce Cinecittà. Una produzione Montmorency Film con Rai Cinema e Lomotion con SRF Schweizer Radio Und Fernsehen / SRG SSR con il supporto di MIC, Eurimage con il contributo di PR FESR Lombardia 2021-2027 – Bando “Lombardia per il cinema” Fondo Sviluppo Italia Francia con il supporto di Berner Filmförderung, Burgergemeinde Bern in associazione con Luce Cinecittà con la partecipazione di Eye Filmmuseum, Cinémathèque Suisse. Vendite internazionali a cura di Fandango Sales. Oltre che della produzione e della regia, D’Anolfi e Parenti si sono occupati della fotografia, delle riprese, del suono e del montaggio dei loro progetti. Le musiche originali sono di Massimo Mariani.
“Crediamo che il nostro compito sia quello di ‘re-inventare’ una visione e una rappresentazione del reale e cercare di instaurare relazioni vitali fra gli elementi che compongono le inquadrature dell’opera. Così facendo, non cerchiamo il ‘reale’, ma la rappresentatività del reale e l’occasione per raccogliere i racconti, le storie, le riflessioni su noi umani. A ogni spettatore il compito di arricchire il film con il proprio bagaglio di esperienze, interessi, letture o visioni cinematografiche”, dichiarano Massimo D’Anolfi e Martina Parenti.
“La prima volta che abbiamo visto queste immagini, siamo rimasti ipnotizzati. Il bianco della neve e del cielo avvolge tutta la scena: le due sagome nere si fronteggiano con un movimento inverso, l’uomo avanza e il pinguino indietreggia. Il fotogramma li contiene entrambi fino a quando il pinguino, camminando all’indietro, si allontana fino a sparire. Così abbiamo scoperto che queste immagini erano state filmate durante la spedizione al Polo Sud di Roald Amundsen nel 1910-1912, che aveva raggiunto il Polo Sud con quella che probabilmente è l’imbarcazione di legno più resistente della storia, il Fram. Questa è la prima volta che un uomo e un pinguino vengono filmati all’interno dello stesso fotogramma. Questa immagine, che ha tutta la potenza del cinema delle origini, è diventata l’immagine del manifesto cinematografico del nostro ultimo film, Bestiari, Erbari, Lapidari“.
Ognuno dei tre atti che compongono l’opera è un omaggio a uno specifico genere del cinema documentario. Bestiari è un found-footage su come e perché il cinema ha ossessivamente rappresentato gli animali; Erbari un documentario poetico d’osservazione all’interno dell’Orto Botanico di Padova; Lapidari, infine, un film industriale sulla trasformazione della pietra in memoria collettiva. Un coro unico di protagonisti, attraverso multiformi voci e suoni, racconta di noi e preserva il nostro sapere. Bestiari, Erbari, Lapidari vuole essere un viaggio sentimentale tra cultura, scienza e arte del nostro vecchio continente. (A.C.)
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