Bruce Wayne, Batman, Gotham City sono vertici di un universo triangolare, che si rivela capace di assumere forme multi sfaccettate, per cui vale l’“uno, nessuno, centomila”: dal fumetto originale in poi l’umanità, il tratto noir, il super eroismo, la corruzione, il gioco tra uno yin e uno yang contemporanei, hanno assunto nel tempo le più variegate geometrie narrative e estetiche, adattandosi a linguaggi, design e supporti differenti – talvolta con più efficacia, altre con audacia ma meno consenso, e così via, fino all’ultimo nato, Batman: Caped Crusader, prequel di Batman: The Animated Series.
Se Batman nasce nel disegno a fumetti, l’animazione – pur consapevoli sia tutt’altra arte – è quella per immaginario visivo più prossima e, infatti, il primo impatto alla visione della serie in 10 episodi restituisce un rassicurante e esaltante senso di famigliarità; non si circoscrive però a essere una “prima impressione”, perché – di episodio in episodio – si radica una perfetta convivenza tra la tradizione e l’innovazione, aspetto, quest’ultimo, che potrebbe far storcere il naso a più di un appassionato radicale: senza nasconderlo, sono state apportate delle varianti alla storia natale e a qualche profilo classico della corolla di personaggi che da sempre satellitano intorno all’Uomo Pipistrello, come Pinguino, in questa occasione femmina – Oswalda Cobblepot – con la voce, anche canora, di Minnie Driver, per cui “la versione femminile rende incredibilmente moderno uno show noir di stampo vintage”.
Se però lo spettatore riuscisse a centrare un equilibro nell’approccio alla visione, riconoscendo e ammirando il rispetto per i semi archetipici della storia, ma anche lasciandosi entusiasmare dall’aggiornamento di questa serie, può godere soprattutto del trattamento dell’elemento noir, di certo non al debutto per Batman, ma che in Batman: Caped Crusader tocca il suo zenit.
Se Batman ha cresciuto più d’una generazione di bambini e adolescenti, questa serie vanta il valore aggiunto di parlare espressamente anche al pubblico adulto, con un “dialogo” realisticamente drammatico sull’attualità corrente. E qui si crea un altro decisivo punto di contatto tra tradizione e innovazione, perché la serie non tradisce l’aspettativa del lettore/spettatore della prima ora ma, altrettanto, parla di un “qui e ora” che lo sguardo più giovane respira e riconosce come proprio e, altrettanto, che il pubblico più grande può apprezzare come capacità di rendere senza tempo una narrazione non esattamente neonata. Caped Crusader è una storia per tutti: chi sta affianco a Batman sin dalle strisce sulla carta, e chi lo incontra per la prima volta.
Siamo sempre a Gotham City, corrotti e corruzione la fanno da padroni, sovrastando – almeno quantitativamente – il senso del bene: la paura è la regola, quella da suscitare, quella da subire, per i cittadini rispettosi della Legge. È sempre qui che Bruce Wayne crea uno squarcio, rompe le righe del nero, cercando di tingerle di luce: del suo personaggio, le sfumature che più affascinano sono quelle del confine tra il super eroe, mai completamente lontano da ombre e mistero, e l’investigatore, in cui il punto di contatto tra “i due” è la crociata – ecco spiegato il “Caped Crusader”, crociato incappucciato – contro la nube sociale più oscura che pesa sulla testa di Gotham.
È una battaglia in solitaria, quella di Batman, che però non lascia indifferente il mondo circostante, in particolare quello del GCPD – Dipartimento di Polizia e del municipio, che prendono posizione accanto a lui, rivelando un’inaspettata alleanza, seppur scelte e opere del personaggio, infine, portino con sé imprevisto e morte.
La serie è una rilettura dell’emblema di Batman – basato sui personaggi DC, che qui passa dalla lente immaginifica dei produttori esecutivi J.J. Abrams, Matt Reeves e Bruce Timm.
Un cast corale anima la serie: Hamish Linklater (voce nella versione originale), Jamie Chung, Diedrich Bader, Christina Ricci, Mckenna Grace, Eric Morgan Stuart, Michelle C. Bonilla, Krystal Joy Brown, John DiMaggio, Paul Scheer, Reid Scott, Tom Kenny, Jason Watkins, Gary Anthony Williams, Dan Donohue, David Krumholtz, Haley Joel Osment e Toby Stephens.
La serie – presentata in anteprima al Comic Con di San Diego – disponibile su Prime Video dal 1 agosto 2024.
Torna su Netflix la serie con protagonista Matilda De Angelis
Per la regia di Andrea De Sica e Giorgio Romano, la serie è su Disney+ dal 6 Dicembre
Filippo Timi e Carlotta Gamba sono i protagonisti della serie dei Fratelli D'Innocenzo, su Sky dal 27 Novembre
Diretta da Vicente Amorim e Júlia Rezende, e scritta da un team guidato da Gustavo Bragança, la produzione rappresenta uno dei progetti più ambiziosi di Netflix Brasile. Le riprese si sono svolte in diverse location tra cui Brasile, Argentina, Uruguay e Regno Unito, cercando di catturare l'essenza di un'epoca e di un personaggio simbolo. Disponibile dal 29 novembre