VENEZIA – Massima allerta e misure antiterrorismo mai viste prima al Lido di Venezia. Dopo la strage di Nizza, sulle vie di accesso alle zona del Palazzo del Cinema e del red carpet, del Palazzo del Casinò, della Sala Darsena e della nuova Sala Giardino, sono comparse le ‘barriere jersey’, lunghi e massicci parallelepipedi di materiale plastico e calcestruzzo che obbligano i pochi mezzi autorizzati ad un senso unico alternato a passo d’uomo e impediscono che un mezzo in corsa possa raggiungere la ‘zona rossa’ della Mostra. Tutti i varchi sono presidiati da pattuglie delle forze dell’ordine e il presidio aumenterà domani, quando per l’apertura della mostra arriveranno celebrità e presenze istituzionali, a partire dal ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini, e la sua collega francese, Audrey Azoulay. Ci saranno anche il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e il governatore del Veneto Luca Zaia. Ad accompagnare il film d’apertura La La Land, ci saranno il regista premio Oscar Damien Chazelle e la protagonista Emma Stone. Presente anche il Leone d’oro alla carriera Jerzy Skolimowski, che verrà presentato sul palco da Jeremy Irons. La madrina Sonia Bergamasco, che condurrà a cerimonia d’apertura, accoglierà in sala anche i giurati. Attesi anche il dg Rai Antonio Campo all’Orto, l’ad di Rai Cinema Paolo Del Brocco, l’ad di Medusa Giampaolo Letta con il presidente Carlo Rossella, Roberto Cicutto di Luce Cinecittà, il direttore del festival di Cannes Thierry Frémaux, il presidente e il direttore della Festa di Roma Piera Detassis e Antonio Monda.
Sarà Microcinema a distribuire nelle sale italiane il film Leone d'Oro 2016, The woman who left, nuovo capolavoro di Lav Diaz. La pellicola, che nonostante il massimo riconoscimento al Lido non aveva ancora distribuzione e che si temeva restasse appannaggio soltanto dei cinefili che l'hanno apprezzata alla 73esima Mostra di Venezia, sarà quindi visibile a tutti, permettendo così agli spettatori del nostro Paese di ammirare per la prima volta un'opera del maestro filippino sul grande schermo
Il film di Denis Villeneuve segnalato dalla giuria di critici e giornalisti come il migliore per l'uso degli effetti speciali. Una menzione è andata a Voyage of Time di Terrence Malick per l'uso del digitale originale e privo di referenti
Il direttore della Mostra commenta i premi della 73ma edizione. In una stagione non felice per il cinema italiano, si conferma la vitalità del documentario con il premio di Orizzonti a Liberami. E sulla durata monstre del Leone d'oro The Woman Who Left: "Vorrà dire che si andrà a cercare il suo pubblico sulle piattaforme tv"
Anche se l’Italia è rimasta a bocca asciutta in termini di premi ‘grossi’, portiamo a casa con soddisfazione il premio Orizzonti a Liberami di Federica Di Giacomo, curiosa indagine antropologica sugli esorcismi nel Sud Italia. Qualcuno ha chiesto al presidente Guédiguian se per caso il fatto di non conoscere l’italiano e non aver colto tutte le sfumature grottesche del film possa aver influenzato il giudizio finale: “Ma io lo parlo l’italiano – risponde il Presidente, in italiano, e poi continua, nella sua lingua – il film è un’allegoria di quello che succede nella nostra società". Mentre su Lav Diaz dice Sam Mendes: "non abbiamo pensato alla distribuzione, solo al film. Speriamo che premiarlo contribuisca a incoraggiare il pubblico"