VENEZIA – Il rituale incontro-bilancio di fine Mostra di Alberto Barbera esprime soddisfazione per il verdetto della giuria presieduta dall’argentina Lucrecia Martel. “È una grande artista, di grandissima intelligenza, non avevo dubbi che il suo giudizio sarebbe stato obiettivo, che non si sarebbe fatta influenzare da altri fattori, la polemica è stata un fraintendimento delle sue parole, il risultato finale è la conferma di questo”. “Spesso le giurie, che sono imprevedibili, vanno contro le scelte del direttore e il gradimento della critica – ha continuato – Joker e J’accuse sono stati premiati quasi all’unanimità, con sei voti su sette, sono stati i film che hanno avuto il maggior gradimento dei critici e del pubblico. Non ci sono polemiche, tutti sono soddisfatti. La vittoria di un film americano interpreta il lavoro fatto in questi anni, riorientando le scelte del festival. Abbiamo tentato di conciliare le esigenze di un cinema autoriale, rigoroso e di ricerca, il cui unico orizzonte è la creatività dell’artista con le ragioni della natura industriale e spettacolare del cinema che non può prescindere dal pubblico. Nessuno si pone il problema degli Oscar, Joker è stata una sorpresa per noi come per voi, un film americano che va al di là del genere, delle premesse. Se fosse stato fuori concorso non ne sarebbe stata valorizzata appieno la qualità assoluta. È presumibile che vada agli Oscar perché concilia le ragioni dello spettacolo e di un regista come Todd Phillips, che si sta rivelando un autore importante”.
Ma non sono certo mancati riconoscimenti per il cinema italiano, durante Venezia 76. “In concorso c’erano tre film italiani coraggiosi che osavano – ha detto Barbera – radicali nelle loro scelte, non scontati, non avrei scommesso sul fatto che la giuria fosse in grado di valutarne le qualità, avevo dubbi che comprendessero un film complesso come quello di Maresco, molto amato da una componente maggioritaria della giuria, fin da subito è stato nella rosa insieme allo stesso Luca Marinelli, benché ci fossero tante interpretazioni significative, Marinelli è stato da subito in testa al gradimento e dopo aver deciso il Leone d’oro a Joker non ci sono stati più dubbi sulla Coppa Volpi a Marinelli. Quanto a Maresco, metterlo in concorso è stata una scelta coraggiosa e in un certo senso pericolosa. La selezione italiana era una delle più puntute, con tre film fuori dal cinema italiano solito. Non ho avuto dubbi a mettere La mafia non è più quella di una volta in concorso, ma avevo la preoccupazione che gli stranieri potessero non capire tutto, per la lingua, i sottintesi, il contesto politico e sociale. La sorpresa è stata che il film sia arrivato a tutti, giornalisti, critici, pubblico, giuria. Mi sembra che la stampa abbia enfatizzato un aspetto marginale del film, ovvero l’attacco al presidente Mattarella, c’è un personaggio, Ciccio Mira, i cui fini sono dichiarati nel film, che è un documentario. Non c’è niente di inventato, Maresco ha ripreso quello che Ciccio Mira stava facendo e dicendo”.
Si parla anche di piattaforme e del futuro della Mostra: “I grandi player che controlleranno i contenuti punteranno sulla qualità e non solo sulla concorrenza legata al prezzo di abbonamento. La concorrenza si giocherà sui contenuti e non al ribasso. Netflix, Apple, Warner, Disney puntano sulla qualità, tutti tentano di accaparrarsi i migliori registi, attori e sceneggiatori. Ci sono dei rischi per la concentrazione nelle mani di pochi, ma possiamo stare tranquilli quanto alla qualità. Questo farà del bene al cinema. Alcune sale chiuderanno ma quelle che rimarranno saranno più accoglienti e offriranno servizi aggiuntivi. Il gusto del pubblico sta cambiando. E comunque dieci film prodotti da Netflix usciranno nelle sale negli Usa per tre quattro settimane. Di solito facciamo una riunione a ottobre per ragionare su come ha funzionato la macchina della Mostra e facciamo dei piccoli aggiustamenti. Cerchiamo di stare al passo con i cambiamenti, che sono ormai rapidissimi, dando risposte adeguate a questo stato fluido che il cinema sta attraversando”.
Poi il commento sulla Coppa Volpi ad Ariane Ascaride per il film Gloria Mundi: “Sono state prese in considerazione diverse interpretazioni femminili ma l’orientamento generale era favorevole a lei, neanche qui c’è stata unanimità. Roman Polanski. L’ho conosciuto quando il film era ancora in sala di montaggio e sono andato a Parigi a vederlo. È una persona di intelligenza, gentilezza e disponibilità incredibili, ma segnato da una vicenda che ha condizionato la sua esistenza e l’ha profondamente ferito. Gli ho detto immediatamente che lo avrei invitato e l’ho visto passare dall’angoscia alla felicità assoluta, come se questo lo ripagasse per quello che aveva attraversato. Ha scelto di non intervenire in conferenza stampa o nella cerimonia di chiusura magari via Skype per non alimentare le polemiche. Mi auguro che il premio e l’accoglienza positiva riservata al suo film possa mettere la sordina a polemiche che hanno raggiunto un livello inaccettabile”.
Sul red carpet occupato risponde il presidente Paolo Baratta: “I manifestanti sono arrivati alle 5 e mezza del mattino e ce li siamo trovati lì. Sapevamo che ci sarebbe stata una manifestazione contro il riscaldamento globale oltre che sulla Grandi Navi. Le intenzioni potevano essere anche più violente. La mattina del sabato non usiamo il red carpet, che hanno occupato per sette ore: abbiamo interloquito con loro, hanno detto di non aver nulla contro questa istituzione e non abbiamo subito nessun danno. Si è tutto svolto con una certa capacità di autocontrollo, anche se non vorrei che diventasse un’abitudine”. Il bilancio di Venezia 76 è comunque positivo, riguardo ai numeri riassunti dal presidente Baratta, “oltre 200 mila ingressi e il Lido invaso di zainetti e biciclette, segno del grande interesse dei giovani”.
Annunciate anche le date della prossima edizione: 2 – 12 settembre 2020.
E' da segnalare una protesta del Codacons con annessa polemica circa la premiazione di Luca Marinelli con la Coppa Volpi a Venezia 76. L'attore aveva rilasciato una dichiarazione a favore di "quelli che stanno in mare e che salvano persone che fuggono da situazioni inimmaginabili". "In modo del tutto imprevedibile - si legge nel comunicato del Codacons - il premio come miglior attore non è andato alla splendida interpretazione di Joaquin Phoenix"
Venezia 76 si è distinta anche per una ricca attività sul web sui social network. Sulla pagina Facebook ufficiale sono stati pubblicati 175 post che hanno ottenuto complessivamente 4.528.849 visualizzazioni (2018: 1.407.902). Le interazioni totali sono state 208.929 (2018: 64.536). I fan totali della pagina, al 6 settembre 2019, sono 360.950, +4.738 dal 24 agosto 2019
Luca Marinelli e Franco Maresco, rispettivamente Coppa Volpi e Premio Speciale della Giuria, ma anche Luca Barbareschi per la coproduzione del film di Roman Polanski J'accuse. Ecco gli italiani sul podio e le loro dichiarazioni
La Giuria del Concorso commenta i premi, entrando nel merito degli italiani ma anche del film di Polanski: Paolo Virzì piacevolmente stupito dall’accoglienza da parte dei colleghi della regia di Maresco, manifesta un piccolo rammarico per Martone, non presente nel palmarès