Banche e tax credit esterno, le cifre


VENEZIA. Un tavolo nazionale dell’industria cinematografica e dell’audiovisivo che veda la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti nel settore (produttori, associazioni degli autori, istituzioni nazionali e operatori finanziari) è l’idea lanciata dal ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani nel corso del convegno “Banche e cinema 2011” promosso da Abi e Anica. Il ministro ritiene infatti che il nostro cinema sia una delle eccellenze del Paese per promuovere il made in Italy all’estero, soprattutto nei nuovi mercati. Del resto ricorda il ministro il valore dell’intera filiera cinematografica è pari a 2 miliardi.

Nel corso del convegno sono stati poi forniti i dati del primo semestre 2011. Sono 72 i film italiani e di coproduzione – uno in più rispetto all’anno passato – di cui 59 quelli prodotti al 100% con capitali italiani e 13 i coprodotti, elenca il presidente dell’Anica Riccardo Tozzi. In sala sono 74 le prime uscite nazionali con un incasso complessivo di oltre 149 milioni (+41% rispetto al 2010) e oltre 24 milioni (+39% rispetto al 2010) di biglietti venduti: la quota italiana di mercato per presenze è del 44%, (+14% rispetto al 2010) e quella per incassi del 42, (+15% rispetto al 2010).
Dati positivi a cui fa però riscontro una diminuzione degli incassi dell’intero mercato rispetto all’anno passato: dagli oltre 393 milioni si scende alla quota di oltre 354 mln, pari a una diminuzione del 10%; e così per le presenze che diminuiscono del 5%, da 58 milioni a 55 mln.

Ma Tozzi è convinto che a fine anno il consuntivo di questi ultimi dati andrà in pareggio e comunque non crede che il cinema italiano possa andare oltre questa straordinaria performance.

Inoltre Tozzi ricorda che il nostro cinema nell’ultimo decenni si è autoprivatizzato, infatti l’incidenza del finanziamento pubblico si è ridotta in modo notevole, dal 70% al 12%. Le agevolazioni fiscali introdotte hanno accompagnato questo processo rapido. E il presidente dell’Anica sottolinea come non sia ancora andato a pieno regime il tax credit esterno (un buon 30/35% di opportunità rimangono inutilizzate) cioè le agevolazioni fiscali di cui godono quei soggetti, appunto esterni al settore cinematografico, che investono risorse nella produzione di film,

Il Dg Cinema del MiBAC Nicola Borrelli nel corso del suo intervento ha ricordato che nel 2010 il sostegno pubblico diretto al cinema è stato pari all’11%, ma se viene calcolato anche l’utilizzo effettivo degli incentivi fiscali, tax credit e tax shelter, la quota sale al 22%.
Nel fornire le cifre relative al tax credit esterno, Borrelli ha premesso che il meccanismo fa i conti con un settore complesso come quello cinematografico dove sono necessarie competenze per investire risorse.
Il 16 % dei soggetti sono banche, se comprendiamo anche le finanziarie regionali il dato sale al 26%; gli apporti da parte delle banche coprono il 31% del totale, si passa al 40% se parliamo di settore finanziario.
Gli istituti di credito che hanno utilizzato il tax credit sono 5: 3 gruppi consolidati e 2 di dimensione locale. In un anno e mezzo di produzione, su 200 titoli prodotti sono 17 i film nei quali le banche hanno investito – per un apporto complessivo di 9 milioni e mezzo – dato per altro fortemente concentrato su un unico istituto di credito.
Su un totale di 155 apporti esterni il 16% riguarda banche, il 4% finanziarie non collegate a soggetti pubblici e il 6% finanziarie regionali.

 

Al convegno sono intervenuti: Marino Zorzato, vicepresidente e assessore alla Cultura Regione Veneto, Paolo Baratta, presidente della Biennale, Mario La Torre, docente di Economia alla Sapienza, Giovanni Sabatini, DG di Abi, Luigi Abete, presidente BNL Gruppo BNP Paribas, Andrea Bianchi, DG per la Politica industriale e la competitività, Emanuele Giustini, vice-DG Banca Popolare di Vicenza, Gabriele Piccini, Country Chairman Italy Unicredit, Carlo Stocchetti, DG Mediocredito italiano-Gruppo Intesa Sanpaolo e Angelo Barbagallo presidente sezione Produttori Anica.

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09 Settembre 2011

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