“Dobbiamo dimenticare i sogni, perché la vita è dura, brutale e senza pietà”, rammenta la madre superiora a Félicie, orfana, fanciulla bretone con il cuore che sogna la danza e l’Opéra di Parigi, protagonista di Ballerina, animazione dello studio Gaumont diretta da Éric Warin e Éric Summer e distribuita in Italia da Videa dal 23 febbraio. Una Pippi Calzelunghe nell’aspetto, “carotina” di capelli e snodata nelle lunghe gambette, entusiasta come solo l’infanzia riesce a far essere, Félicie, complice dell’amichetto Victor, aspirante inventore, conquista una Parigi di fine Ottocento con il cuore, unico possibile talento per poter essere una stella del balletto.
Disegnata su una sofisticata bellezza dei fondali, che colpiscono per il raffinato realismo fotografico, quella di Félicie è una storia di fiducia nelle proprie capacità e di sprone alla determinazione nell’inseguimento di ciò che può parere soltanto un sogno impossibile. Così, nel sogno infranto di Odette – zoppa addetta alle pulizie del grande teatro parigino, un tempo la miglior ballerina della sua generazione, finché scoppiò un incendio sul palco -, passando per la perfidia di Régine Le Haut – metafora di tante madri frustrate e, nell’immaginario, ricordo della matrigna di Cenerentola e di Maleficent – e per il grande classico della “raccomandazione”, qui sufficiente in cambio di costolette di maiale, la passione, e un po’ di sana furbizia, di un’orfanella permettono che un innocente furto d’identità sia la strada per iniziare a danzare verso la realizzazione del proprio sogno.
Sono anche “l’energia di una molla ma la grazia di un elefante depresso” a mettere il bastone tra le gambe stecchine e talentuose della piccola Félicie, il cui “futuro all’Opéra dipende solo da te”, però, come le dice il maestro. Sulle note riconoscibili de “Il lago dei cigni” e l’aspirazione del debutto ne “Lo schiaccianoci”, si realizza il sogno della “carotina” bretone, nella cui favola non manca nemmeno un biondo e splendente principe-ballerino, Rudolf.
Ballerina, una storia d’impronta femminile, è un racconto dal tema universale, in cui si riconosce ciascuno, non solo un bambino, perché chiunque ha desiderato, e può continuare a desiderare, che il proprio sogno si faccia realtà e questa storia, semplice e lineare, senza pretesa narrativa, nella sua essenzialità possiede la ricchezza di saper sfamare la fiducia.
La regia porta la doppia firma di Éric Warin e Éric Summer, precedentemente impegnati in progetti televisivi, di cortometraggio o, più specificatamente, in ruoli di animazione pura. Il cast artistico italiano contempla il doppiaggio: le voci dei protagonisti sono infatti di Emanuela Ionica – Félicie e già Violetta nell’omonima serie tv di successo per tweens -, Sabrina Ferilli – Régine Le Haut -, dell’étoile Eleonora Abbagnato – Odette – e di Federico Russo – Rudolf e recente voce di Junior, protagonista di Cicogne in missione.
Il brano ufficiale del film, “Tu sei una favola” è interpretato dalla cantautrice Francesca Michielin, già vincitrice di XFactor 2011, nonché concorrente per l’Italia all’Eurovision Song Contest lo scorso anno.
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