Avatar 2: ritorno al blu, ma attenti al verde

E’ il produttore Jon Landau presenta in anteprima mondiale esclusiva le immagini footage di Avatar-La via dell’Acqua, atteso sequel – il primo di quattro – del kolossal di James Cameron


E’ il produttore Jon Landau a presentare in anteprima mondiale esclusiva le immagini footage di Avatar-La via dell’Acqua, atteso sequel – il primo di quattro – del kolossal di James Cameron.

Sono state fatte le cose in grande, e la promozione inizia già ora. Il 22 settembre uscirà in sala in versione rimasterizzata il primo capitolo, a dicembre invece il secondo.

Le immagini in 3D sono veramente impressionanti, ma un embargo ci vieta di approfondire, per cui lasciamo la parola a Landau che ci introduce nuovamente nel mondo di Pandora:

“La famiglia Sully deve lasciare la sua casa, e questo porta conflitti, come sempre – dice – I ragazzi sono degli outsider, cercano la loro identità. Sono pur sempre una razza mista, con il padre umano e la madre Na’vi. Oceano e foresta pluviale sono luoghi d’avventura. Tutti vogliono fuggire dal mondo in cui vivono quando vanno al cinema e per farlo non c’è posto più bello di Pandora”.

Subito spazio per il ricordo ello scomparso compositore James Horner, qui sostituito da Simon Franklin: “Nessuno può prendere il posto di James – dice Landau – Simon Franklin faceva parte del suo team sia quando lavoravamo a Titanic che per Avatar, e qui ha fatto un lavoro eccelso seguendo la filosofia di James, incanalando suoni indigeni con l’orchestra”.

Già dal titolo è evidente che l’acqua – elemento caro a Cameron da The Abyss a Titanic – la fa da padrone in questo nuovo film, sia dal punto di vista narrativo che concettuale: “Non vogliamo fingere una performance sott’acqua – spiega Landau – non si tratta di trattenere il respiro con un dispositivo e andare in apnea, volevamo costruire un serbatoio di due milioni di litri che potesse catturare la performance. Ed è stata una delle sfide. Ma in questo film ci sono molte più scene con attori in carne ed ossa, il che è impegnativo, perché bisogna mescolare il mondo in cgi con quello reale”:

Per quanto riguarda i rapporti con gli Studios, commenta il produttore: “Ai tempi del primo Avatar gli Studios intervennero, soprattutto perché non volevano la sequenza del volo o la morte di Grace, ma per noi erano scene miliari. In questo caso non abbiamo avuto grossi scontri con gli Studios, è stato un rapporto ottimo. C’è il tema ambientale, volevamo creare un mondo che non si poteva realizzare semplicemente su pellicola, volevamo attirare il pubblico con qualcosa di completamente nuovo e speciale”.

Nella immagini torna la dottoressa Grace Augustine, interpretata da Sigourney Weaver: “Weaver interpreta tre personaggi: la Grace umana, la Grace avatar nel serbatoio e Kiri, sua figlia, che salta sul serbatoio e dice: “ciao mamma”. Questo le ha permesso di interpretare una quattordicenne, ed è una cosa fantastica. Dal punto di vista del 3D noi riteniamo che il 3D migliori l’esperienza di vedere un film: non è un mondo che viene fuori da una finestra ma una finestra da cui guardare il mondo. Non è il 3D che rende bello o brutto un film, ma accentua solo quello che c’è. Quindi se quello che c’è è mediocre, il 3D lo accentuerà. Pensiamo a Hugo Cabret di Scorsese o a Vita di Pi, quello è il caso in cui il 3D è usato in maniera esemplare”.

James Cameron è ancora campione di incassi mondiale dopo il primo Avatar, nonostante una breve parentesi che ha visto salire in testa Avengers Endgame. Riuscirà a battere sé stesso, sia a livello economico che di impatto sull’immaginario? “Il NYT ha scritto che l’intrattenimento ormai si può ottenere a casa e che il cinema è morto    dice Landau – ma era un articolo del 1983. Se noi facciamo le cose fatte bene la gente viene in sala. E’ come vedere un concerto dal vivo: possiamo ascoltare la musica in streaming, ma il concerto dal vivo sarà sempre un’altra cosa. Top Gun:Maverick o Black Panther tireranno sempre fuori la gente dalle case per andare in sala. Quello che conta è creare un’esperienza. Credo che Jim ha sempre spinto i progressi tecnologici che hanno aperto la strada ad altri registi. Ha scritto una scena per la cgi di The Abyss perché aveva già in mente di fare Terminator 2 che poi ha portato a Jurassic Park. In Titanic abbiamo popolato la nave con gente in cgi e poi Peter Jackson ha sfruttato la tecnica ne Il signore degli anelli, questo mi entusiasma e credo che succederà di nuovo, ad esempio, appunto, permettendo a un attore di poter fare qualcosa che altrimenti non avrebbe potuto fare”.

Quanto alla scelta di lavorare contemporaneamente a ben quattro film: “E’ un modo molto efficiente di portare avanti la produzione, ma ci aiuta anche perché abbiamo degli attori giovani e gestire la loro crescita sarebbe altrimenti difficile. Per quanto riguarda i costi, il consumatore spende al cinema la stessa cifra al di là di quello che spendiamo noi. Un posto molto comodo in aereo costa di più, una bistecca più grande non costa di più, mentre un film più grande costa lo stesso, ma questo non ci impedisce di fare grandi film”.

Naturalmente, tutto questo ha richiesto tempo. Dal primo Avatar sono passati ormai 13 anni: “Abbiamo fatto sempre prima di quelli di Top Gun – scherza Landau – però è vero che oggi è possibile fare cose che non sarebbe stato possibile fare quattro o cinque anni fa. Cameron è un esploratore, nei film e nella vita. Ha creato un sottomarino per studiare i fondali degli oceani, si merita tutte la pause che si prende. Ovviamente abbiamo lavorato su quattro film è quindi c’è voluto un po’ di tempo. Noi volevamo che fossero interessanti tutti i personaggi anche nei dialoghi, non solo nelle scene spettacolari e questo richiede tempo”.

Tra i temi principali della saga ci sono la natura e l’ambiente: “Il film è green anche nella produzione. Abbiamo usato pannelli solari, evitato l’uso di plastica. Parliamo di ambiente e non possiamo predicare bene e razzolare male. I giovani che guardano il film dovranno capire quanto sia importante vivere in un mondo connesso con la natura”.

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19 Settembre 2022

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