Autobiografia in 10 episodi del ‘sindaco’ Verdone

Carlo Verdone presenta alla Festa di Roma quattro episodi su dieci della sua prima serie tv, diretta con Arnaldo Catinari, Vita da Carlo


L’autobiografia di Carlo Verdone diventa una serie Amazon Prime Video in dieci puntate disponibile dal 5 novembre. Dopo i due libri biografici La casa sopra i portici e La carezza della memoria, l’attore e regista romano, 70enne, si mette al centro della narrazione con una sorta di sit com che ci regala una visione ravvicinata di tic e manie, pregi e difetti, ossessioni e tentativi di fuga, dalla AS Roma alla passione per farmaci e ansiolitici.

Vita da Carlo – presentata in anteprima alla Festa di Roma con i primi quattro episodi – è una serie comedy in cui si intrecciano realtà e finzione, tra l’appartamento panoramico e le strade di una Roma amata e odiata, con i fans sempre pronti a chiedere un selfie, nei momenti meno opportuni. La popolarità immensa, le sue battute entrate nel linguaggio popolare, i film imparati a memoria dal pubblico sono anche una maledizione. Il telefonino squilla senza sosta e una sua tirata contro i mali della città diventa virale tanto da guadagnargli la proposta di candidarsi a sindaco. “Una proposta che mi hanno fatto davvero, arrivando con tanto di sondaggi che mi davano al 70%. In 30 minuti ho detto di no, perché nella vita si può fare bene un lavoro solo e per la politica ci vuole preparazione”. Ma se nella realtà il no di Verdone è stato immediato, nel racconto, scritto con Pasquale Plastino, Nicola Guaglianone e Menotti, il dubbio alimenta varie puntate. Cosa pensa del nuovo sindaco Gualtieri? “Non lo conosco, staremo a vedere. Un sindaco deve circondarsi di una squadra forte, rapida e onesta. Importante è abbattere le barriere burocratiche che bloccano questa città. Per girare una scena al Gianicolo chiesi a Virginia Raggi quanto tempo ci voleva a togliere le strutture che circondano la statua di Garibaldi. Mi rispose che ci sono tre sovraintendenze che se ne occupano e anche se una dice di sì, un’altra è dubbiosa sul marmo. Alla fine non è successo niente e quindi quel monumento, colpito da un fulmine sei anni fa, rimane impacchettato. Perché dobbiamo sempre fare questa brutta figura con i turisti? Bisogna fare la manutenzione della città, bisogna fare i parcheggi, intervenire sulle periferie che sono in uno stato disastroso. Servono i trasporti, le attività ricreative, il teatro, il cinema, le librerie”. E subito riparte la “campagna elettorale”…  

Ma Vita da Carlo si sofferma molto su un lato più personale, mette in scena le ansie e le paure del comico, i suoi momenti di crisi. Nel primo episodio sogna di andare in concorso al Festival di Cannes grazie a un film intimista e noiosissimo del regista Nuchi (una presa in giro degli autori che inquadrano sempre la nuca dei personaggi), in stile Murnau, che viene respinto dal produttore aggressivo, caricatura di nomi noti, che gli chiede solo di rifare i personaggi.

Tanti gli ruotano attorno, alcuni nel ruolo di se stessi, come Antonello Venditti. Ecco il miglior amico Max Tortora, attore che viene scambiato sempre per qualcun altro, da Christian De Sica al pizzaiolo sotto casa, la ex moglie Gianna sempre presente (Monica Guerritore), la farmacista gentile con cui ha un flirt (Anita Caprioli), l’ex fidanzato della figlia (Antonio Bannò) sballato e nullafacente che non vuole sloggiare da casa, la fedele addetta stampa Rosa Esposito (Giada Benedetti), omaggio alla collaboratrice storica di Verdone. 

“Pasquale Plastino – racconta Verdone – mi ha dato la spinta per lavorare sull’idea mia, di Guaglianone e Menotti, perché all’inizio ero incerto. Ma era un’opportunità nuova. Intrigante. Una sfida. Da Un sacco bello alla serie tv, in 44 anni di lavoro. Arnaldo Catinari mi ha affiancato come regista e direttore della fotografia. Ho pensato che potevo avere più libertà rispetto a un film che dura un’ora e 40. La dilatazione del tempo evita l’ansia nel passaggio dai momenti di comicità e quelli più intimi”. Catinari, che ha diretto sette episodi su dieci, ha insistito per una regia molto dinamica, un po’  ‘all’americana’. “Non voleva che somigliasse a nessuna serie italiana”, spiega Verdone. Che ha puntato anche su tre giovani come Bannò, Caterina De Angelis e Filippo Contri (i due figli): “Sono tre giovani che nascono adesso e mi sono sentito un po’ come Sergio Leone che spinge i nuovi attori, come fece con me. La loro è un’energia nuova. Mi piace avere dei giovani accanto a me”.

C’è anche un’apparizione di Alessandro Haber nel ruolo di se stesso. Una notte al Gianicolo, ubriaco, incontra Verdone, insonne, e lo attacca: “Il tuo successo è dovuto al culo. Io invece sono un ebreo, dunque perseguitato”. Puntualizza Verdone: “Non vorrei che qualcuno mi facesse a pezzi per questa scena in cui Haber in realtà recita il monologo del Mercante di Venezia, ma devo dire che non ne posso più del politicamente corretto. Se continua così, non faremo più ridere nessuno. Durante la scrittura ci fermavamo di continuo per paura di offendere qualche sensibilità, però è una forma ipocrita”.

Per Monica Guerritore: “Questa serie, ancor più che Storia di un italiano di Alberto Sordi, racconta un uomo di oggi con umorismo e malinconia. Carlo è un italiano compiuto, profondo, che ha spessore”. Mentre Anita Caprioli sintetizza il carattere del personaggio Verdone: “L’ascolto è la sua grande dote. Per lui è difficile costruire dei muri e dire di no, e quindi viene perseguitato da tutti”.

In futuro ci sarà una seconda stagione? “Sto lavorando con Filmauro a un film, però siamo anche pronti per una seconda serie, se questa andrà bene. Tutti ci auguriamo che la sala riprenda a fare numeri importanti, ma anche la serialità è ormai un dato di fatto”.

autore
22 Ottobre 2021

Roma 2021

Roma 2021

‘Open Arms – La legge del mare’, Premio del Pubblico alla Festa

Il film di Marcel Barrena insignito del riconoscimento assegnato dagli spettatori dei film della Selezione Ufficiale, che hanno votato attraverso l’app ufficiale e il sito della manifestazione: le parole di ringraziamento del regista dell'opera, che sarà distribuita nelle sale

Roma 2021

Chloé Zhao e gli Eterni nella Città Eterna

Gli Eterni dei fumetti arrivano sul grande schermo: la regista premio Oscar ha diretto Eternals, 26° film del Marvel Cinamatic Universe, Chiusura della Festa del Cinema di Roma e Alice nella Città. Nel cast anche Salma Hayek, Angelina Jolie, Richard Madden, oltre al personaggio di Makkari, prima supereroina sordomuta del MCU. In sala dal 3 novembre

Roma 2021

Tim Burton, Premio alla Carriera dalle mani di 3 Oscar italiani

Il regista statunitense alla Festa di Roma riceve il riconoscimento alla Carriera – consegnato da Ferretti, Lo Schiavo e Pescucci -, tra perenne sogno ad occhi aperti, critiche alla Disney e celebrazione del cinema di Bava, Argento e Fellini

Roma 2021

Monda & Delli Colli: “Da qui il rilancio delle sale”

Riempimento all'89% per le sale della Festa, un volano per gli esercenti, secondo la presidente Laura Delli Colli. E il direttore Antonio Monda sul suo futuro: "Lascio parlare i fatti"


Ultimi aggiornamenti