Taraneh Alidoosti, una delle star del cinema iraniano, non parteciperà alla cerimonia degli Oscar 2017, in programma il 26 febbraio, in segno di protesta contro il provvedimento a cui sta lavorando l’amministrazione Trump che prevede la sospensione temporanea del rilascio di visti d’ingresso per chi arriva da sette Paesi a rischio “terrorismo”: Iran, Iraq, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen. Alidoosti, che è l’attrice principale del film Il cliente, in candidato come migliore pellicola straniera, ha espresso su Twitter tutta la sua contrarietà per il piano dell’amministrazione americana. “Il divieto di visto di Trump per gli iraniani è razzista”, ha detto l’attrice, annunciando l’intenzione di boicottare la cerimonia, malgrado le possibilità di vittoria del suo film, diretto da Asghar Farhadi, che ha già vinto l’Oscar nel 2012 per Una separazione. Tra le promesse sull’immigrazione fatte da Trump in campagna elettorale la più famosa è senza dubbio quella di costruire un muro al confine con Messico. Ma si è parlato anche di deportare due milioni di stranieri illegali, di controlli più rigorosi sugli immigrati e regole più strette per i visti. E di cancellare l’emissione di visti per i Paesi che non accetteranno i rimpatri.
Italia tra gli 85 paesi che sono stati ammessi alla corsa per l'Oscar per la miglior opera internazionale. I finalisti saranno annunciati il 17 gennaio 2025
Il film di Maura DelPero designato dall’Italia per la corsa all’Oscar è in concorso al Chicago Film Festival e sarà presentato anche all’AFI di Los Angeles
Sono ancora qui, già premiato per la Miglior Sceneggiatura a Venezia 81, è la scelta dell’Accademia del Cinema carioca per la corsa nella categoria del Miglior Film Internazionale
Accordi già chiusi per USA e Regno Unito, Oceania, parte dell’Europa e Medioriente, Africa francofona e Indonesia. In corso i negoziati per America Latina e Scandinavia