Tre storie per Asimmetria, tre racconti che ruotano intorno a separazione, amicizia, amori e addii, laddove il numero tre, iconico a più livelli al di là del film, viene scelto, ripetutamente, dall’autrice, per conferire una simbologia spirituale e di ruoli alla narrazione, che, seppur imbastita su una struttura trina, in fondo racconta una medesima storia: il debutto nel lungometraggio della regista serba Maša Nešković è stato accolto con entusiasmo al recente Trieste Film Festival e dal 16 aprile arricchisce il catalogo della piattaforma Nexo+, prodotto da Nightswim per l’Italia con This and That Productions (Serbia) e Korektif (Slovenia). “Sono molto felice che il pubblico italiano abbia finalmente l’opportunità di vedere il mio primo lungometraggio, cosa che non sarebbe stata possibile senza l’enorme dedizione dei miei colleghi italiani. Sono molto orgogliosa di far parte della piattaforma Nexo+ e attendo con impazienza le impressioni degli spettatori”, ha dichiarato la regista.
Si profila la stagione dell’amore, nell’estate e nelle strade della capitale serba, una Belgrado intima, disegnata di quella vita di cui invece le storie sullo schermo sono svuotate, ma intrecciate, seppur casualmente. Una coppia, una giovane e un coetaneo, s’immergono insieme nelle ultime giornate della loro lieve estate: s’affaccia prossimo il giorno in cui lei deve lasciare il Paese, per sempre. Una giovane donna e un giovane uomo s’incontrano nell’ascolto, quello reciproco per via delle pareti di un vecchio edificio, comunicazione indiretta, eppur appassionante, che li conduce poi a tuffarsi in una storia d’amore. Mentre esplora con lui Belgrado, lasciata da bambina, lei, irrazionalmente, “sente” di averlo già incontrato prima. Un’altra coppia si separa dopo vent’anni di matrimonio: ciascuno cerca un posto proprio, ma qualcosa impedisce il loro progredire. Mentre la trama si sviluppa, emerge il quadro più ampio di una sola coppia, in cui si rinnova il tre, riferimento delle fasi chiave delle loro vite.
Nešković, laurea in regia a Belgrado, classe 1984, debutta nel lungometraggio dopo 11 corti e 10 documentari, titoli che le hanno dato visibilità oltre il territorio nazionale. “Ho realizzato questo film ispirandomi alle cose che mi perseguitano, che sono radicate nelle mie paure più profonde. Tutti mettono in discussione la trasformazione delle relazioni amorose attraverso il tempo e le ragioni per cui le relazioni si rompono, anche se sono buone e piene d’amore. Ecco perché ho deciso di creare un universo immaginario in cui diverse fasi di una relazione possono coesistere contemporaneamente, nella stessa città”. La storia che Nešković racconta “è sia frammentario che lineare. Volevo costruire delle connessioni usando solo dettagli, intuizioni, atmosfere emotive, e riflessioni, ripetendo alcuni dei motivi in tutte e tre le storie in diversi modi, sia dal punto di vista visivo che di contenuto. E quindi, quello che si vedrà sarà un piccolo film proveniente dalla Serbia, che non tratta di problemi di guerra, politici o sociali, ma prima di tutto di emozioni, anche se tutti i miei personaggi sono ben radicati nella realtà di Belgrado di oggi”.
Ines Vasiljevic, produttrice del film, spiega: “Ho deciso di produrre il film di Maša Nešković perché da anni stavo cercando una storia che raccontasse la mia Belgrado, una Belgrado intima e urbana, fuori dalla narrazione comune fatta di guerra, fatalismi o mitologie rurali. Allo stesso tempo desideravo produrre l’opera di una voce giovane e femminile, proprio per uscire dalla logica del maschilismo belligerante che domina in quasi tutta la produzione post jugoslava. E Asimmetria è tutto questo”.
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