Argento e il remake di Suspiria: “Mi fido di Guadagnino”

"Non ho letto la sceneggiatura, ma so che Luca Guadagnino conosce a menadito il mio lavoro - dice Dario Argento - E' appassionato di questo mio film e dunque spero che non mi tradisca"


C’è un gran vociferare, in rete, sul remake di Suspiria affidato alle mani di Luca Guadagnino. A far scattare le polemiche ci ha pensato Asia Argento attraverso commenti poco benevoli sul regista di Io sono l’amore: su Twitter lo ha insultato a più riprese, con tanto di anatema finale “brucerà all’inferno”. Il diretto interessato, il regista Dario Argento, autore nel ‘77 del film Suspiria, invece, non sembra curarsene più di tanto: “Non so come Guadagnino farà questo remake, non ho letto la sceneggiatura, ma so che conosce a menadito il mio lavoro”.

Ha già dichiarato in passato una certa diffidenza nei confronti dei remake…
In generale sì, non ne sono un grande fan. Però so che Guadagnino è appassionato di Suspiria, quindi credo di potermi fidare e sperare che non mi tradisca.

Sa di essere il modello di più cineasti europei, ad esempio Nicolas Winding Refn?
Il nord Europa mi ama molto e mi fa piacere sentire che un regista così valido come Refn si ispiri a me, lo trovo davvero talentuoso.

Entrambi girerete una serie tv, la sua che cosa tratterà?
Sarà una serie di 12 puntate, più 12 l’anno seguente, prodotta da americani, francesi, italiani. E’ tratta dal romanzo “Suspiria de Profundis”, un romanzo di Thomas de Quincey, in cui il protagonista – che poi sarebbe lo stesso Thomas – finisce in un vortice di pazzia assoluta.

Ipotesi per un attore?
Ne ho alcuni in testa. Ci sono anche attori internazionali che mi piacciono molto: Michael Fassbender e Viggo Mortensen, ad esempio. Ho più difficoltà con le attrici: mi sembrano tutte simili, si somigliano, alcune hanno ritocchi al viso che le rendono sorelle… non è facile.

Ha pensato a sua figlia?
Non so se c’è una parte giusta per lei, devo valutare. Poi Asia ora è più orientata a fare la regista.

Torniamo alle serie tv: ne è appassionato?

Non ce n’è una che mi ossessiona, non sono il tipo che non esce di casa per non perdere l’ultima puntata di qualcosa. Conoscevo bene X Files, che oggi è già una cosa antica, superata. Ho visto alcune puntate di The Walking Dead, in generale trovo che oggi le serie tv possano permettersi un linguaggio più innovativo, anche per tenere incollati allo schermo migliaia di giovani.

Progetti internazionali a parte, ha perso interesse nel cinema italiano?
Un po’. Non credo abbia la forza per sfondare: mancano tante cose. I capitali, innanzitutto. Poi il coraggio di investire: certi produttori, certi distributori, non ci sono più. C’è il deserto, al loro posto.

Sta scrivendo qualcosa di nuovo?
Un libro, una raccolta di fiabe nere per Mondadori. Preferisco i racconti rispetto ai romanzi, perché sono brucianti. Così ogni tanto mi viene in mente una storia e la scrivo: accumulo storie che pescano dal mio vissuto ma poi diventano pura fantasia. Sempre horror, ovviamente.

Potrebbe farne una serie tv.
Può darsi, in fondo scrivo sempre come fosse per un film: ogni racconto è diviso in piccole scene, lo “vedo” prima di scriverlo.

autore
31 Marzo 2016

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