Leonardo nasceva nell’aprile del 1452 ad Anchiano, frazione del comune di Vinci, il cui nome della piccola località è celebre nel mondo da oltre mezzo millennio per il genio dell’incredibile talento: fu infatti architetto, pittore, scultore, disegnatore, scenografo, anatomista, botanico, musicista, ingegnere, tutte sfaccettature che, intessute con il vissuto personale, raccontano Leonardo Da Vinci in questo film, che mette in scena un dialogo aperto con la propria mente/coscienza e i cui scambi sono sceneggiati principalmente sulla base del Trattato della pittura, proprio dello stesso.
Nel 1519 il maestro assoluto lasciava questa Terra, affidando all’umanità un’eredità inestimabile (1119 fogli del suo Codice Atlantico sono stati raccolti dal suo allievo Francesco Melzi e tutt’ora nel caveau della Biblioteca Ambrosiana di Milano): 500 anni più tardi il cinema lo celebra con Io, Leonardo, progetto filmico Sky ideato e scritto da Cosetta Lagani e Sara Morsetti, interpretato da Luca Argentero, una scelta particolare e audace quella ricaduta sull’attore torinese, per la prima volta interprete di un film d’arte biografico, che subito tiene a far immergere nel personaggio raccontando della necessaria “trasformazione estetica, grazie a Maurizio Millenotti (costumi) e Mirella Ginnoto (acconciature), che mi hanno catapultato dentro Leonardo, oltre la scenografia di Francesco Frigeri, dove mi sono mosso. Ho accettato per incoscienza! Il parrucco, in particolare, come qualsiasi trasformazione, ha un coefficiente di rischio: io stesso vedendomi i primi giorni ho provato spaesamento, ma appena l’ho indossata sono entrato nel personaggio, nel movimento, nel tempo”.
Pellicola al confine con il docu-film, che sapientemente miscela finzione, effetti speciali, riprese contemporanee, per una resa estetica complessiva di bellezza mozzafiato, in cui un po’ affatica seguire la modalità recitativa richiesta ad Argentero, più manierata e formale che naturalistica e spontanea. Di certo comunque un lavoro attoriale che, come spiega lo stesso attore, è stato: “faticosissimo, ma l’unico approccio possibile per la qualità del film. Incontrando Lambert ho fatto settimane di letture, improvvisazione, da lì ho capito il ‘guaio’ in cui mi ero cacciato! L’asticella attoriale si alzava, perché dovevo indagare l’approfondimento sul ‘chi’ fosse Leonardo”, che Luca Argentero spiega di sentire affine perché: “Il mio Da Vinci è un osservatore, un po’ quello che ti imponi di fare costantemente se fai il mestiere dell’attore: Leonardo in questo mi è stato molto vicino, per la voglia di osservare il mondo circostante e comprenderlo; penso sia un bellissimo modo di vivere oggi, in cui c’è la superficialità della velocità”.
Io, Leonardo è un progetto originale Sky e Progetto Immagine, il settimo della serie dei Film d’Arte, come ricorda Antonella d’Errico della rete: “La cultura è un elemento che guida il sistema cinema: Sky dal 2013 ha intuito la potenza del patrimonio culturale italiano come asset di questo tipo di contenuti. Questo film andrà in 50 Paesi nel mondo: una sorta di Wunderkammer della mente di Leonardo”.
“Mente”, o coscienza, che è la voce di Francesco Pannofino, un tono tondo, avvolgente, seduttivo, rassicurante, che viaggia “fuori campo” per tutta la biografia e di cui l’attore/doppiatore dice: “La voce dà corpo all’interiorità del genio. Non sono esattamente la voce narrante, perché mi rivolgo a Leonardo con il ‘tu’, sono quindi la coscienza. È stata un’operazione molto interessante: lavorare con Jesus è stato un poter approfondire, così come mostra il film, che racconta l’uomo, per cui capiamo da dove arrivi l’ispirazione dei suoi capolavori”.
Tra gli altri interpreti, Angela Fontana per Cecilia Gallerani (Dama con l’ermellino), e Massimo De Lorenzo, che interpreta Ludovico Il Moro, oltre a Roberto Andreucci, padre di Leonardo.
Jesus Garces Lambert è l’autore dietro la macchina da presa di Io, Leonardo (dopo il successo di Caravaggio – L’anima e il sangue) che ha messo in scena una visione estetica degna della meraviglia del soggetto che racconta, concertata con l’eccellente fotografia di Daniele Ciprì. Il film è una dialettica tra filologia delle parole e sperimentazione visiva, e infatti, dice Lambert: “la prima cosa fatta è stato leggere tutto, tutto quello scritto da Leonardo. Per me è stato fondamentale scoprire che uomo fosse fedele a se stesso dall’inizio alla fine. Fare un Film d’Arte con Sky dà una libertà incredibile: si trattano i grandi artisti facendo un lavoro sulla finzione, ma trattata secondo un approccio di documentazione”.
L’ultima cena, la Dama con l’ermellino, la Gioconda, l’Uomo vitruviano sulle proporzionalità del corpo umano: questa è un’infinitesimale, eppur grandiosa, “manciata” delle opere preziosissime nate per mano di un unico uomo, Leonardo Da Vinci appunto, per il film distribuito da Lucky Red – e True Colors per l’estero – dal 2 ottobre nelle sale italiane in circa 300 copie, oltre che parte del progetto didattico Matinée per le Scuole.
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