Il fotografo di Life Magazine Loomis Dean si imbarca da New York per Parigi a bordo di un transatlantico francese, che presto sarà coinvolto in uno dei più grandi salvataggi in mare della storia. Loomis scatterà una foto che farà il giro del mondo, quella di una bellissima nave morente, appoggiata su un fianco, in attesa di essere inghiottita dall’oceano. Ovvero l’Andrea Doria, il gioiello della rinata marineria italiana, punto di orgoglio della nazione che cercava di uscire dagli anni difficili della Ricostruzione e, in particolare, di una città, Genova, e dei suoi cantieri.
La nave simbolo della rinascita italiana e il suo drammatico destino: il naufragio dell’Andrea Doria, avvenuto 66 anni fa, è al centro di un nuovo progetto di Archivio Luce con Chora Media – la podcast company italiana, fondata nel 2020 da Guido Maria Brera, Mario Gianani, Roberto Zanco e Mario Calabresi che la dirige – intitolato La ballata dell’Andrea Doria, una serie podcast, scritta da Davide Savelli e raccontata da Luca Bizzarri, sei puntate disponibili gratuitamente dal 27 giugno su tutte le piattaforme di podcast.
Per la presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia questo è “un nuovo modo per raccontare l’archivio, non con le immagini ma con i materiali sonori, altrettanto importanti”. E prosegue: “Una delle prime decisioni che ho preso, appena arrivata a Cinecittà per occuparmi del nuovo piano culturale, è stata quella di cominciare a produrre podcast per valorizzare in modo nuovo l’Archivio storico del Luce. Con il podcast, un medium contemporaneo ma anche artigianale – fatto di voce, scrittura, racconto – le storie e il bagaglio di memorie che l’Archivio custodisce vengono riletti e resi emozionanti per un pubblico nuovo, fatto specialmente di giovani. Nel podcast che esce oggi, la storia dell’affondamento dell’Andrea Doria torna infatti alla luce con tutta la forza dei documenti sonori originali, grazie alla scrittura avvincente di Davide Savelli e al talento di Luca Bizzarri. Con Mario Calabresi abbiamo messo in produzione questo progetto, non solo per la vicenda tragica ed eroica per cui viene ricordato l’Andrea Doria, ma anche perché rappresenta il racconto di un’Italia che si vuole ricostruire e costruire nuova, un’Italia che accoglie le grandi sfide per il futuro, un’Italia del 1956 ma che risuona a noi attualissima. Una storia che, grazie al podcast che abbiamo prodotto con la squadra di Chora Media, viene riscoperta con l’immediatezza di un racconto vivo e la potenza del documento originale”. Prossimi progetti su El Alamein e sulla marcia dei diritti delle donne, “quanto mai attuale dopo la recente decisione antiabortista della Corte suprema americana”.
Tornando all’Andrea Doria era il transatlantico per eccellenza, un monumento sul mare che la gente andava a guardare al suo passaggio ammirata. Racconta Davide Savelli: “E’ una pagina di Storia tra la fine della seconda guerra mondiale e l’inizio del boom, una storia drammatica con tanti riflessi di costume, vita sociale, aspirazioni. Abbiamo rintracciato due testimoni dell’epoca: Eugenio Giannini, il terzo ufficiale, oggi 92enne, e Mike Stoller, musicista, passeggero di seconda classe che si salvò dal naufragio – fu il transatlantico francese Ile de France a prestare i soccorsi – e nello stesso giorno seppe che un suo pezzo era stato scelto da Elvis Presley”. Tra le testimonianze anche quella dello storico navale Maurizio Eliseo.
La “Gran Dama del Mare”, come la chiamavano, era lussuosa e immensa, a bordo c’era la rimessa per le auto, ogni cabina aveva il telefono e l’aria condizionata. In 100 viaggi sull’oceano trasportò migliaia di passeggeri tra l’Italia e New York: tutti i grandi personaggi degli anni ’50, dalla politica alla cultura, dalla finanza allo spettacolo, viaggiarono a bordo della nave. Fino a quando, in una tragica notte di nebbia, il 25 luglio 1956, al largo delle coste nordamericane, nei pressi di Nantucket, l’isola da cui partiva il Pequod in Moby Dick, entrò in collisione con la motonave svedese Stockholm che con la sua prora rompighiaccio la ferì inesorabilmente… Responsabilità precise vennero insabbiate dalle assicurazioni e sugli italiani pesò sempre il sospetto di una colpa, specie sul comandante Piero Calamai, che avrebbe voluto affondare con la sua nome ma venne portato via a forza dai suoi ufficiali. Così la Regina dei mari era diventata la Regina degli abissi, visitata dai sub di tutto il mondo (molti ci lasciarono la pelle).
Per il genovese Luca Bizzarri, la storia dell’Andrea Doria fa parte del patrimonio familiare. “Mio nonno e mio zio, camalli del porto, la raccontavano. L’ho ascoltata fin da quando ero piccolo. E’ stata una vicenda simbolica della Genova anni ’50 e dopo l’affondamento la città fu in lutto. Le storie delle persone che erano a bordo mi hanno colpito tutte: per esempio il commentatore americano che aveva a bordo moglie e figlia, ma riusciva comunque a mantenersi freddo nelle sue cronache”. La fine dell’Andrea Doria è anche uno dei primi grandi eventi mediatici raccontati in diretta con numerosi filmati e foto che documentano gli ultimi istanti della nave ma anche l’arrivo dei superstiti a New York, mentre l’Archivio Luce restituisce tanti momenti della sua vita, a partire dal varo a Genova.
A questo link trovate il servizio in video:
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