Il documentario Aquagranda in crescendo di Giovanni Pellegrini vince il premio come Best Feature Doc Film nella sezione documentari dell’Arthouse Asia Film Festival, festival indipendente giunto alla sua quinta edizione, a Calcutta (Kolkata) in India. Un bel riconoscimento per Pellegrini che è volato in India la scorsa settimana, insieme a Riccardo Biadene, il produttore del lavoro con Kama Productions. “È stato un grande onore per me presentare Venezia e La Fenice al pubblico indiano – racconta Pellegrini – e rispondere alle tante domande arrivate dopo la proiezione da una sala gremita di gente. Del resto il tema “dell’acqua è molto sentito in India, un paese spesso colpito da alluvioni devastanti”.
Aquagranda in crescendo racconta il Teatro La Fenice durante la realizzazione di Aquagranda, l’opera-evento che commemora i 50 anni dalla terribile alluvione che colpì Venezia il 4 novembre 1966, e che parla della storia e della cultura di Venezia. Realizzato da una troupe di giovani veneziani, prodotto da Riccardo Biadene, padovano-veneziano a capo della casa di produzione Kama Productions, il documentario è stato presentato anche alle Giornate degli autori a Venezia 74, uscito in una serie di sale nel 2017, è andato in onda su Rai5 – mentre su Raiplay è possibile rivederlo – in un percorso di successo in Italia ma anche e soprattutto all’estero, dove è stato molto amato.
“L’acqua alta fa parte del DNA di Venezia, fin dalla sua fondazione, segue i ritmi della natura – racconta il regista, classe 1981 – per 6 ore cresce e per 6 ore cala, solo che in alcune occasioni accade qualcosa di memorabile. Il 4 novembre del 1966 una particolare situazione meteo provocò l’acqua alta più grave della storia, con un valore di +194 cm sul medio mare e tutta la città è stata sommersa dall’acqua per quasi per 24 ore”.
Il lavoro cinematografico narra un momento cruciale della storia della città lagunare: secondo gli autori, l’abbandono di molte case del centro storico come conseguenza dell’alluvione ha dato inizio alla trasformazione della città dei dogi in parco turistico. Nel corso della narrazione si alternano anche le testimonianze di chi ha vissuto quella tremenda giornata e le interviste ai creatori dell’Opera (in primis il compositore Filippo Perocco, il regista Damiano Michieletto e i librettisti Luigi Cerantola e Roberto Bianchin) alle musiche, ai lavori di preparazione dello spettacolo, alle impressionanti immagini di repertorio dell’archivio RAI e dell’Archivio Montanaro.
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