Sebastiano, mafioso e latitante di “nobile lignaggio”, si nasconde con la famiglia in una villetta dell’Italia settentrionale, un ambiente snodato tra stanze segrete e cunicoli, sotto una stretta videosorveglianza. La polizia non è in grado di catturarlo. Questa la sinossi, di cui è naturalmente protagonista Antonio Albanese, che con Topi ha debuttato nell’ottobre di due anni fa, e adesso torna con la seconda stagione, in parallelo su RaiPlay e su Rai 3, con zio Vincenzo (Tony Sperandeo) e U Storto (Nicola Rignanese), oltre che Lorenza Indovina, Michela De Rossi, Andrea Colombo, Clelia Piscitello.
6 puntate scritte, dirette e interpretate da Albanese: debutto il 3 aprile sulla piattaforma e, dopo due settimane – 18 aprile – in televisione.
Seconda stagione, dunque, per l’esilarante e intelligente idea prodotta da Wildeside e Rai Fiction, in collaborazione con la Direzione ProduzioneTV – Centro Produzione Rai di Torino: “Spero di regalare un sorriso – in questo momento difficile – ai telespettatori che sceglieranno di seguirci e che, come tutti noi italiani, siamo chiusi, giustamente, in casa. E mi auguro che, quando ci sveglieremo da questo incubo, la politica, le istituzioni, non dimentichino la lezione, prevenire è meglio che curare: in tutti i campi occorre investire sulla ricerca e sulla sanità pubblica, basta tagli, ci sarà tanto da ricostruire”, ha dichiarato Albanese all’ANSA.
Tinni Andreatta, direttore di Rai Fiction, ha spiegato come la sua struttura “insieme a Wildside ha aderito con entusiasmo all’idea di creareper Rai 3 e RaiPlay una seconda serie che affronta in modocomico e dissacrante il tema della mafia. Un esperimento che continua nel segno paradossale e sulfureo di Albanese e spero possa portare un sorriso in questi giorni duri e difficili. Il pubblico ha accolto l’idea di rovesciare la prospettiva sulla mafia, scardinare certi cliché e sprofondarla in un sottomondo dove i criminali vivono segregati, prigionieri delle loro paure e della loro ignoranza, condannati a mettere in scena la caricatura di se stessi. Abbiamo amato il coraggio e la provocazione irresistibile di un autore/attore che conferma la qualità dissacrante che può raggiungere la comicità e dunque la sua irriverente verità”.
Per Mario Gianani, amministratore delegato Wildside, con: “Topi Antonio Albanese ci fornisce uno sguardo sul mondo criminale unico, divertente e crudele, lontano da ogni tentazione di mitizzazione del modello e proprio per questo ancora più realistico. Albanese è un grande interprete e utilizza la comicità per raccontare la società anche nei suoi anfratti più nascosti”.
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