ANNECY 2001


Sembra proprio un sogno: una settimana tutta dedicata al cinema italiano, però in Francia. Infatti fino al 9 ottobre la cittadina di Annecy ospita il festival del nostro cinema (visita il sito). Tanto più curioso conoscendo i gusti a volte un po’ sciovinisti dei nostri cugini d’oltralpe.
E invece il festival del cinema italiano, ormai arrivato alla XIX edizione, sta andando a gonfie vele. Tanto bene da mettere in difficoltà la giuria (la giornalista Maria Pia Fusco, il critico Michel Ciment, il regista Peter Del Monte, lo scrittore Marcello Fois e il direttore dell’Istituto Lumière Thiery Fremaux) che ha il compito di assegnare l’ambito Palmarés. Non deve essere semplice scegliere un solo film della prestigiosa cinquina: Non è giusto, Tornando a casa, Hotel Dajti, La rentrée, L’uomo in più, Occidente.
Ma l’attenzione non è solo per le opere in concorso, anche la sezione “Panorama” presenta opere particolarmente interessanti: Chimera di Pappi Corsicato, Estate romana di Matteo Garrone, Iris di Aurelio Grimaldi, La vita altrui di Michele Sordillo, L’ultimo bacio di Gabriele Muccino. Tra i registi meritevoli di un omaggio nei giorni del Festival: Alessandro D’Alatri (Senza pelle), Francesca Archibugi (Il grande cocomero), Paolo e Vittorio Taviani (La notte di San Lorenzo), Bernardo Bertolucci (La strategia del ragno).
Controvento E’ un programma ricco di proiezioni quello di Annecy che dedica ogni sera a un classico del cinema italiano contemporaneo. La serata inaugurale ha visto protagonista Controvento di Peter Del Monte, quindi Le fate ignoranti (Ferzan Ozpetek), Voce (Franco Giraldi), Alla rivoluzione sulla 2 CV (Maurizio Sciarra), L’amore probabilmente (Giuseppe Bertolucci), La stanza del figlio (Nanni Moretti), Domani (Francesca Archibugi). Per poi chiudere in bellezza con l’ultimo film di Ettore Scola, Concorrenza sleale.
Quasi scontato l’ospite d’onore dell’evento: Nanni Moretti. Non è una novità la passione che il cinema francese ha per il cineasta romano, meno scontato il premio Sergio Leone che la giuria ha invece conferito a Francesca Archibugi. Il riconoscimento alla regista segna un doppio trionfo: quello della qualità e anche della quantità. Non sono molti i cineasti che riescono a girare sei film in dieci anni, questi numeri sono più statunitensi che europei.
Ma il festival di Annecy si occuperà anche di risorse finanziarie e di investimenti, attraverso i due ministri della cultura, italiano e francese. Il 6 ottobre verranno rinnovati, infatti, gli accordi di coproduzione cinematografica tra Italia e Francia, i precedenti risalgono al lontano 1966. Questa collaborazione segna e ribadisce l’impegno e la sfida produttiva di una parte dell’Europa nell’arginare il sempre più invadente cinema americano.

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04 Ottobre 2001

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