Andra Day diventa l’iconica Billie Holiday, paladina dei diritti civili

Andra Day è Billie Holiday nel film scritto dal Premio Pulitzer Suzan-Lori Parks e diretto da Lee Daniels Gli Stati Uniti contro Billie Holiday, in uscita nelle sale italiane il 5 maggio. Grazie alla sua interpretazione l’attrice Andra Day si è aggiudicata il Golden Globe come Migliore Attrice Protagonista in un film drammatico. Al suo fianco, l’attore Trevante Rhodes, conosciuto per il suo ruolo in Moonlight.

Negli anni Quaranta l’icona della musica jazz Billie Holiday collezionava successi in tutto il mondo, mentre il governo federale statunitense decideva di trasformare la Holiday nel capro espiatorio di una dura battaglia contro la droga prendendo di mira la sua fragile e complicata vita. Il fine ultimo delle azioni intraprese contro la cantante era impedirle di eseguire la sua ballata Strange fruit, canzone di denuncia contro i linciaggi del governo degli U.S.A. e contributo essenziale per il movimento per i diritti civili.

Per Andra Day, Billie Holiday “non rappresentava solo i diritti civili e la comunità nera, ma anche quelli LGBTQ. Rappresentava quasi tutti i gruppi più emarginati. Era l’originale ‘Fuck the police’.” L’attrice, per prepararsi al ruolo, ha perso diciotto chili e ha iniziato a bere e fumare: “Non ero ‘intimidita’, non è la parola corretta, direi che è più appropriato parlare di ‘timore divino’. È stata la cosa più spaventosa che abbia mai fatto in vita mia. Ogni mattina mi svegliavo pensando: ‘Oggi è il giorno in cui farò schifo e mi licenzieranno’.” Per fortuna, non è andata così, anzi la sua interpretazione le è valsa addirittura uno dei premi più prestigiosi, il Golden Globe.