L’ANAC, Associazione Nazionale Autori Cinematografici, lancia nuovamente un grido d’allarme per la salvezza di Cinecittà. “Dopo più di due anni di licenziamenti e di riduzione degli stipendi dei lavoratori e a seguito di un totale abbandono delle costruzioni, delle apparecchiature tecniche e delle aree verdi di via Tuscolana, con la chiusura di qualsiasi attività cinematografica, lo storico stabilimento è votato alla distruzione. Cinecittà sta morendo culturalmente e fisicamente. E gravi sono il silenzio e l’indifferenza della politica nei confronti di un progetto speculativo che si propone di edificare su un terreno, sul quale, ricordiamolo, è stato costruito il primo stabilimento cinematografico in Europa nel XX secolo e che ha dato all’Italia e al mondo intero esempio di alta professionalità artigianale, artistica e culturale, diventando così patrimonio dell’umanità. La perdita di lavoro dei dipendenti e la perdita di un simbolo (e di un marchio) dell’Italia nel mondo, non sono accettabili. L’ANAC si impegna con determinazione a promuovere un progetto immediato di manutenzione e una proposta di rinnovo e di rilancio che veda presto il ritorno di Cinecittà a punto di riferimento del cinema mondiale e, naturalmente, del cinema italiano”. L’associazione prenderà parte alla manifestazione di mercoledì 19 marzo alle 15 in Via del Collegio Romano per chiedere al ministro Dario Franceschini che Cinecittà torni a vivere del suo lavoro.
Inaugurata la retrospettiva che prosegue fino al 5 gennaio. La presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia: "La classe di Marcello era irraggiungibile, come il rovescio di Roger Federer"
Gli interventi del ministro della Cultura e dell'amministratore delegato di Cinecittà e le loro rassicurazioni sul futuro della società
"Né il Consiglio di amministrazione, né i Sindaci sono stati mai informati dell'eventualità di perdite finanziarie in bilancio" si legge nella nota della presidente di Cinecittà
"Cinecittà ha un grande valore rispetto agli studios del mondo, che sono le persone", così l'ad di Cinecittà Manuela Cacciamani intervenendo all'incontro "Per un nuovo immaginario italiano" nell'ambito di Atreju 2024