Al Toronto Film Festival Le premier homme di Gianni Amelio – presentato in anteprima mondiale – ha vinto il Premio della critica internazionale. Nella motivazione della giuria Fipresci si legge: “La pellicola di Amelio, tratta da un’opera postuma e incompiuta di Albert Camus, esplora il retaggio del colonialismo con la sensibilità di un biografo e la tenacia di un corrispondente di guerra”.
Il film, presentato nella sezione Special Presentation, è ambientato negli anni ’50 in Algeria e ha per protagonista Jacques Cormery.
“Sono ovviamente felice perché in un Festival non competitivo e che appartiene davvero al pubblico multietnico della città e del cinema, ottenere il premio della Federazione internazionale dei critici è per me una cosa davvero grande – ha dichiarato Amelio – Anche se Le premier homme batte bandiera francese con una coproduzione minoritaria di Rai Cinema e di Cattleya, porta l’attenzione sui nostri autori di tutte le generazioni”.
E sulle ragioni dell’assenza del film all’ultima Mostra di Venezia il regista dice al ‘Messaggero’: “Nessun mistero: il film non era pronto e soprattutto è mancata la volontà del produttore francese di accelerare i tempi per poterlo mandare al Lido… All’estero non credono molto nella visibilità internazionale che la Mostra, a differenza di Cannes, può garantire ai film. Inoltre a Toronto c’è il mercato, uno strumento strategico per le uscite”.
E poi Amelio parla di Mostra troppo stressante: “Il gossip troppo spesso prevale sul cinema, nel percorso tra l’Excelsior e il Palazzo si fanno e si disfano le carriere. Quando ho vinto il Leone mi sono sentito dire di tutto, perfino che l’avevo comprato. E poi devi mettere nel conto i fischi del pubblico…Al Lido noi registi viviamo un’angoscia che non meritiamo”.
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