Amelio, Placido, Avati: 01, un listino “da Maestro”

Dante, Caravaggio – entrambi girati anche a Cinecittà -, ma anche Braibanti: il listino della distribuzione Rai – 24 titoli complessivi - presentato a Ciné 2022


RICCIONE – Sono i Maestri del nostro cinema – Gianni Amelio, Michele Placido, Pupi Avati – a far da portabandiera del listino 01 Distribution, in anteprima a Ciné 2022: “Un listino particolarmente ricco: 24 titoli che spaziano la gamma dei generi. S’è dato spazio particolare alle emozioni, ai sentimenti del vissuto di tutti noi, sempre convinti che solo in sala, sul grande schermo, le emozioni possano essere vissute”, dice Sonia Dichter, responsabile marketing della distribuzione. 

E il listino “parte da Cinecittà”, tra gli altri set per il Dante di Pupi Avati, opera con una “fortissima importanza identitaria per il nostro Paese: un Dante senza retorica, raccontato nella sua umanità”, commenta Dichter.

Quasi orfano è poi il “remake di un campione d’incassi francese; adatto a tutte le famiglie”, con Riccardo Scamarcio e Vittoria Puccini, regia di Umberto Carteni

Mentre Mia con Edoardo Leo, di Ivano De Matteo, è “un film che ci ha colpiti al cuore, parla con delicatezza delle insidie del crescere”. 

Per The land of dreams di Nicola Abbatangelo: “siamo stati impressionati dal set del film, che crede nella forza dei sogni”. 

E ancora, Chiara di Susanna Nicchiarelli “porta sul grande schermo un altro ritratto femminile: girato in lingua volgare, è un film moderno e pieno di inventiva”, con Margherita Mazzucco (L’amica Geniale) nel ruolo della Santa di Assisi. 

Diabolik – Ginko all’attacco!, con l’attore Giacomo Gianniotti nel ruolo principale già interprete di Grey’s Anatomy – è un “secondo capitolo – diretto dai Manetti bros. – ricco di colpi di scena e avventura”. 

“Fin dove arriverebbe una persona per proteggere la propria famiglia? Una storia piena di tensione, l’adattamento dei D’Innocenzo di una pièce teatrale” per Educazione fisica di Stefano Cipani, con Giovanna Mezzogiorno, Sergio Rubini, Claudio Santamaria, Angela Finocchiaro.

“Un film colorato, esilarante, il terzo capitolo della saga campione di incassi in Francia, in cui questa volta portano scompiglio i consuoceri”: è questa la vicenda della Riunione di famiglia (Non sposate le mie figlie 3).

Il colibrì è un “titolo che non ha bisogno di grandi introduzioni: dallo Strega all’essere tradotto in 27 lingue, è un’opera sulla forza dell’amore e della vita – con, tra gli altri protagonisti, Pierfrancesco Favino e Fotinì Peluso. Contiene un inedito di Sergio Endrigo, interpretato da Marco Mengoni”. 

Sul palco, Sonia Dichter si avvicenda con Luigi Lonigro – direttore di 01 distribution, che chiama accanto a sé Gianni Amelio, autore de Il signore delle formiche con Luigi Lo Cascio e Elio Germano: “Il film è ispirato a un processo infame, realmente accaduto a Roma alla fine degli Anni ’60, il caso di Aldo Braibanti, che è Lo Cascio, che ha fatto una metamorfosi incredibile. Il film è ambientato negli Anni ’60 appunto, ma io ho cercato di far dimenticare l’epoca: il film è di oggi, per dar coraggio a chi non può aver potere, in questo nostro Paese barbaro”, commenta il regista. Per Lo Cascio “è stata una scoperta, la storia. Di Braibanti non sapevo della sua esperienza di poeta e drammaturgo, del teatro romano delle cantine. Mi ha colpito la storia d’amore: un uomo così strutturato, dalle passioni enormi, con carisma, che esposto all’amore mostra le sue fragilità”. Il film esce al cinema dall’8 settembre. 

Un altro profilo gigante dell’Arte: dopo quella letteraria di Dante, quella della Pittura, scelta da Miche Placido e girata anche a Cinecittà. L’ombra di Caravaggio è “uno dei progetti più sfidanti degli ultimi anni: questi sono i film di cui il cinema italiano ha bisogno. Con un Caravaggio unico, forse solo lui in questo momento poteva interpretarlo in Italia”, dice Lonigro, riferendosi all’interprete Riccardo Scamarcio. “Gli ho letto negli occhi una luce: Placido voleva proprio fare questo film, attribuiva alla parabola di Caravaggio qualcosa che ha a che fare col contemporaneo. Mi sembrava importante fare questo film con Michele, un regista fantastico perché cambia sempre le carte in tavola all’ultimo secondo, un approccio che a me piace molto”. Placido tiene a puntualizzare come sia stato un progetto finalizzato anzitutto perché “ci ha creduto la Rai, senza Rai Cinema non si sarebbe fatto. Nel cast anche Louis Garrel, l’ombra che esegue un ordine del Papa, per capire chi sia Caravaggio, che poi era un grande mistico, sapeva soprattutto i Vangeli a memoria”. 

Per l’acquisizione di “film di primissima fascia, fra le più importanti acquisizione di tutti i tempi” sale sul palco Andrea Leone di Leone Film Group, che presenta 5 titoli: The Fabelmans di Steven Spielberg, “un film autobiografico, la storia di un sogno, di un ragazzino comune che diventa il più grande regista di tutti i tempi”, accenna il distributore. Killers of the flower moon, a febbraio prossimo in sala, è “una storia ambientata negli Anni ‘20, tratta da un best seller, che racconta efferati omicidi in una riserva indiana ricca di petrolio, con Di Caprio e De Niro per la prima volta insieme, diretti da Scorsese. Forse saremo gli unici al mondo ad andare in sala com questo film”. Ancora, John Wick 4  e poi The Son con Antony Hopkins, dal regista di The father, Florian Zeller; mentre Helen Mirren è Golda, “la signora d’acciaio d’Israele, il primo ministro Meir”, diretta dal premio Oscar Guy Nattiv

Paolo Del Brocco – ad di Rai Cinema – presenta Ferrari con “Adam Driver che interpreta Enzo Ferrari: le riprese cominciano a luglio, è diretto da Michael Mann. Speriamo di ripetere quello fatto con Rush”, commenta Leone. 

Il listino procede con “l’esordio assoluto di Elodie, grande talento che battezziamo anche al cinema” dice l’AD con  Ti mangio il cuore di Pippo Mezzapesa. 

Sono poi annunciati Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti; Tramite Amicizia di Alessandro Siani; Io Capitano di Matteo Garrone, “una grande avventura, con la consueta poesia dell’autore: storia di due ragazzini africani verso un mondo nuovo, un po’ come avessero lo sguardo di Pinocchio”. 

“Era un progetto che doveva essere fatto da Spielberg, che ha lasciato quando ha saputo che lo stava affrontando Marco Bellocchio”, spiega Del Brocco de La conversione

Sydney Sibilia torna alla regia con Mixed by Erry, “storia vera di un deejay che parte da uno scantinato di Forcella e diventa poi la prima etichetta italiana, a sua volta vittima di contraffazione”.  Infine, The palace di Roman Polanski, che “si svolge in un albergo di lusso svizzero, nel capodanno del ’99, all’alba degli Anni 2000, un punto di svolta, di paure irrazionali e speranze per un futuro migliore. Grazie a Luca Barbareschi, che è riuscito a mettere insieme un budget molto importante”. 

L’approfondimento video: guarda qui

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06 Luglio 2022

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