BARI. Il primo uomo di Gianni Amelio con Jacques Gamblin, Maya Sansa, Catherine Sola, tratto dall’omonimo romanzo incompiuto di Albert Camus, viene presentato
in anteprima europea, venerdì 30 marzo al Teatro Petriuzzelli nel corso del Bif&st. Il film, Premio della Critica Internazionale (FIPRESCI) al Toronto International Film Festival 2011, uscirà nelle sale il 20 aprile distribuito da 01 Distribution.
“Il primo uomo” è, secondo Amelio, “un libro politico nel senso più ampio del termine, cioè urgente e profondo, un libro “necessario” nel momento in cui è stato scritto, e non solo. ‘Il primo uomo’ è l’intervento potente di un grande scrittore sulla tragedia del proprio Paese e del proprio tempo, la confessione che sgombra il campo da ogni sospetto di reticenza e di ambiguità rispetto alla guerra di liberazione algerina, di cui Camus ha faticato a liberarsi”.
E Amelio nelle note di regia spiega anche di aver ritrovato nell’infanzia di Camus ad Algeri “le tracce della mia Calabria nel secondo dopoguerra. A suo padre così ostinatamente cercato si è sovrapposta l’immagine di mio padre lontano e sconosciuto. La nonna e la madre sono diventate le stesse presenze quotidiane di quando ero bambino. E così la sua scuola è diventata la mia scuola, il suo maestro il mio maestro”.
Ed è proprio dell’intreccio tra letteratura, cinema, questione algerina e più in generale nord africana ancora non del tutto risolta che si parlerà, sabato 31 marzo ore 10.00 al Galleria 1, nel corso dell’incontro a più voci “Albert Camus, il cinema, Africa“, con la partecipazione del regista Amelio, dell’editorialista di ‘Repubblica’ Bernardo Valli, autorevole esperto di politica internazionale, di Akila Ouared, militante del Fnl (Fronte di liberazione nazionale algerino) dal 1957 fino all’indipendenza raggiunta nel ’62, e oggi presidente dell’Associazione di difesa e promozione dei diritti delle donne in Algeria, e della giornalista tunisina Noura Borsali.
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