Altro che noia se c’è Frears in campagna


CANNES – Accolto dagli applausi, e da tanti complimenti, per il piacevolissimo Tamara Drewe, commedia presentata fuori concorso al festival, il cast del film diretto dal regista di The Queen, Stephen Frears, diverte e si diverte in una conferenza stampa che lascia trasudare lo spirito di ilarità sul set.

 

“Com’è lavorare con Stephen? Vuol dire essere seguiti tutto il giorno da un regista che dice di parlare con te ma in realtà non fa che criticare e riderti dietro”. Ha detto la brava Tamsin Greig, raggiante e alla moda, diversissima dalla donna dimessa interpretata nel film, che è scoppiata in una risata quando il regista le ha risposto: “Ma come! Ti ho portato pure a Cannes!”. Accanto a lei, oltre ai colleghi Bill Camp, nel film un professore universitario da anni alle prese con un saggio su Thomas Hardy, Dominic Cooper, rock star egoista e un pò leggera che svelerà il suo lato tenero, e Luke Evans, il bel fattore del paesino da sempre innamorato di Tamara Drewe, al secolo Gemma Arterton, assente a Cannes per via di una premiere a Los Angeles (Prince of Persia di cui è coprotagonista). Fatto che Frears non si scorda di sottolineare in conferenza stampa perché “solo gli americani possono pensare che sia più importante un’anteprima del festival dei festival”.

 

Ultima Bond Girl, e nel cast del blockbuster Scontro tra Titani, la Arterton è il perno di tutto il film di Frears, pellicola che racconta con british humor come una plastica al naso possa dar il via ad una giostra di relazioni extraconiugali, scelte sbagliate e morti improbabili che si articolano tutte nell’arco di un anno a partire dall’estate: esattamente come nel film di un altro inglese al festival, Mike Leigh.

 

Una vicenda costruita, con sceneggiatura ad orologeria di Moira Buffini, sull’omonima graphic novel di Posy Simmonds in cui Tamara, bella e fascinosa giornalista indipendente torna nella sperduta cittadina nativa per chiudere col passato e vendere la casa lasciatale dalla madre. Ad accoglierla troverà un manipoli di scrittori immersi nella stesura dei loro romanzi, qualche lite coniugale e un’atmosfera di relax che stravolgerà presto, intenta com’è a cercare l’uomo giusto e a scegliere sistematicamente quello sbagliato.

 

Personaggi da antologia (tutti in parte) e uno sguardo adolescenziale forte sono gli ingredienti alla base di questa storia che ha fatto ridere qui al festival anche nei momenti più cupi e noir. Almeno sulla carta. Prodotto da Allison Owen presente in quest’edizione anche con un altro film, Chatroom di Hideo Nakta, il film è stato accolto molto bene dalla stampa che oggi pomeriggio ha chiesto al regista come mai Tamara Drewe non concorresse alla Palma d’oro. Frears, che all’inizio aveva scelto la via diplomatica dicendo che “al festival sono troppo seri, e il film non sembrava appropriato” – ha chiuso la conferenza con l’ennesima battuta: “E’ semplice, non sono in gara perché non volevo perdere”.

18 Maggio 2010

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