Almodóvar dal noir alla commedia

Pedro Almodóvar, dopo la parentesi noir, tornerà alla commedia al femminile con il suo prossimo film. L’ha raccontato a Roma, nel corso della conferenza stampa di La mala educación, nelle sale dall’8 ottobre. “Il nuovo progetto sarà una storia di tre generazioni di donne ma anche di fenomeni paranormali. Nella mia regione la gente crede molto alle apparizioni di morti e fantasmi, ci credono mia madre, mia sorella e le mie zie”.

Loquace e disponibile come sempre, il regista spagnolo ha parlato della genesi, solo in parte autobiografica, di La mala educación, film piuttosto controverso dove si vede un prete pedofilo sedurre l’allievo di un collegio nella Spagna anni ’60. “Quel prete è il cattivo ma anche il bambino non è del tutto innocente, ed è questo che mi interessa, personaggi che vivono dentro alla morale di un genere, il noir, dove tutti sono più o meno perversi. Ma attenzione: è arte e non va confusa con la vita, altrimenti Quentin Tarantino o Sam Pekhinpah dovrebbero stare in galera”. Una riflessione anche sulla Spagna contemporanea e le radicali mutazioni del costume sessuale. “E’ proprio la televisione spazzatura che sta contribuendo al cambiamento epocale a cui si assiste. A forza di vedere gay, lesbiche e transessuali nei programmi tv o al Grande Fratello, gli spagnoli si sono abituati a considerare normali queste coppie”. Infine una curiosità: l’uso di una hit italiana come Cuore matto nella colonna sonora. “A quell’epoca da noi si ascoltava tantissimo pop italiano: Milva, Mina, Rita Pavone e Chiara Caselli. Ho tutti i dischi. Cuore matto la conosco nelle due versioni, quella di Little Tony e quella della Pavone”.