La Biennale di Venezia e Campari hanno annunciato che è stato attribuito allo scenografo italiano Tonino Zera il premio Campari Passion for Film dell’80ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. La consegna del premio avrà luogo sabato 2 settembre in Sala Grande prima della proiezione Fuori Concorso di The Palace di Roman Polanski con Oliver Masucci, Fanny Ardant, John Cleese, Bronwyn James, Joaquim De Almeida, Luca Barbareschi, Milan Peschel, Fortunato Cerlino e Mickey Rourke, di cui Tonino Zera è l’autore delle scenografie.
A proposito del riconoscimento, Tonino Zera ha commentato: “Ricevere il prestigioso premio Campari Passion for Film nell’ambito della Mostra del Cinema di Venezia non solo è un onore personale, ma anche il riconoscimento dell’importanza della scenografia nel mondo del cinema. Evidenzia il ruolo della narrazione visiva, la capacità di evocare emozioni e il suo potere di trasportare il pubblico nel cuore di un film. Emozioni che ho cercato di trasmettere su The Palace per la regia di Roman Polanski, la cui guida e il cui genio creativo sono stati per me fonte di ispirazione. Collaborare con un regista così visionario è stato un privilegio oltre ogni misura. È stato un viaggio di immaginazione e dettagli meticolosi. Un grazie ad Alberto Barbera e Luca Barbareschi”.
Il Direttore della Mostra Alberto Barbera dichiara: “Con quasi cento produzioni all’attivo fra piccolo e grande schermo, Tonino Zera ha saputo coniugare la dimensione più artigianale della tradizione scenografica con le nuove possibilità offerte dall’innovazione tecnologica e digitale. In una carriera ormai trentennale, Zera ha lavorato sulla riqualificazione degli ambienti cinematografici e pubblicitari con curiosità e inventiva, contribuendo alla costruzione degli immaginari dei registi con i quali ha lavorato, dagli esordi con Carlo Vanzina e Paolo Virzì a Spike Lee, Giuseppe Tornatore, Carlo Verdone, Francesco Patierno e Gabriele Muccino, fino a Roman Polanski che l’ha voluto per le scene del suo ultimo film, The Palace. Lo scenografo ha dimostrato una particolare versatilità nella ricostruzione di contesti storici, siano essi gli anni del dopoguerra degli sceneggiati De Gasperi, l’uomo della speranza di Liliana Cavani e Gino Bartali di Alberto Negrin o la Milano “nera” anni 70 del film Vallanzasca – Gli angeli del male di Michele Placido, per il quale è stato candidato al David di Donatello. Fino al capolavoro scenografico Il primo re firmato da Matteo Rovere e ambientato nell’anno della fondazione di Roma. L’abilità nella rievocazione “vintage” di un’epoca lo ha portato in tempi più recenti a collaborare con Sydney Sibilia per gli acclamati L’incredibile storia dell’Isola delle Rose e Mixed by Erry, a conferma di una professionalità aperta e disponibile a sempre nuove sfide”.
“Siamo molto orgogliosi di confermare il Premio ufficiale Campari Passion for Film Award, creato da Campari insieme alla Direzione Artistica della Mostra – dichiara Andrea Ceccarini, Aperitifs Marketing Director Campari Group – Mantenendo come filo conduttore tutto ciò che nasce dalla Passione, intesa come elemento fondamentale di inspirazione per la creatività, il Premio è volto a valorizzare le figure che, accanto al regista, contribuiscono a rendere eccellente l’arte cinematografica. Quest’anno, con lo scenografo italiano Tonino Zera, abbiamo premiato una figura professionale dalla spiccata sensibilità estetica e artistica, in grado di coniugare passione, lavoro artigianale, innovazione e capacità di guardare sempre al futuro”.
Il premio Campari Passion for Film, istituito cinque anni fa alla 75ma Mostra, si propone di valorizzare lo straordinario contributo che i collaboratori più stretti del regista offrono al compimento del progetto artistico rappresentato da ciascun film. Passion for Film premia a turno una di queste figure, non semplici artigiani, ma artisti e co-autori delle opere a cui offrono il contributo del loro insostituibile talento. Il riconoscimento è stato attribuito negli anni al montatore statunitense Bob Murawski, al direttore della fotografia italiano Luca Bigazzi, al trombettista e compositore statunitense Terence Blanchard, allo scenografo britannico Marcus Rowland, e l’anno scorso alla costumista Arianne Phillips.
Intervista al regista e sceneggiatore Stefano Sollima, e agli attori Pierfrancesco Favino e Gianmarco Franchini
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