Stasera 12 settembre alle ore 19, nella Sala Fellini di Cinecittà, la scrittrice Simona Vinci intervisterà uno degli scrittori americani più importanti di questo nuovo secolo: William T. Vollmann. Per Cinecittà si tratta di un evento molto importante, perché rafforza l’intento, sempre più determinante, di rendere ancora più stretto il legame tra letteratura e cinema.
Nato a Santa Monica nel 1959, Vollmann è un grande outsider della letteratura mondiale. Scrittore non convenzionale, a tratti sulfureo, visionario ed estremo, Vollmann ha spinto la letteratura in territori ostici, feroci e contrari. Nei suoi libri ha indagato – utilizzando forme ibride come il romanzo storico, l’inchiesta, il reportage, il saggio, l’autofiction –la violenza, la guerra, la prostituzione, la morte, le armi, la povertà. Un vero e proprio affondo nei tanti lati oscuri del mondo.
L’evento, voluto dalla Presidenza di Cinecittà, è stato realizzato in collaborazione con l’editore Minimum Fax, che sta ristampando numerose opere dello scrittore americano, considerato di culto anche in Italia. Portare Vollmann in Italia non è stato facile, perché questo scrittore non possiede il telefono e non è facile contattarlo. Quindi per Cinecittà, per Roma e per gli amanti della letteratura si tratta di un evento più unico che raro.
L’incontro di stasera sarà a ingresso libero. E permetterà di ascoltare un grande scrittore che arriva in Italia in un momento molto particolare della sua vita. Solo pochi mesi fa, infatti, ha perso sua figlia per problemi di alcolismo. Un evento drammatico che renderà ancora più urgenti e incandescenti i pensieri di questo genio irregolare della letteratura americana.
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