Esce il 30 aprile in 40 copie con Whale Pictures la commedia Basta poco, interpretata dal comico Andrea Muzzi che la dirige insieme a Riccardo Paoletti. Alla sceneggiatura, scritta da Muzzi con Tommaso Santi, ha collaborato Ugo Chiti che gli conferisce garbo e vivacità. Da sottolineare anche la presenza in un cameo del celebre portiere Dino Zoff. Nel cast anche Marco Messeri, Daniela Poggi, Massimiliano Galligani, Paolo Hendel, Daniela Morozzi, Annalisa Aglioti. Sergio è quarantenne e disoccupato, ma un giorno gli viene l’idea di aprire un’agenzia che vende felicità, basandosi sul principio che al giorno d’oggi sono tutti depressi.
Coinvolge l’amico Fulvio e inizialmente l’impresa ha successo. Presto però i due si renderanno conto che nella maggior parte dei casi offrire felicità corrisponde a offrire bugie. “Non poteva esserci un lieto fine – dice Muzzi – se i nostri personaggi avessero risolto il problema del lavoro con un’idea così balzana, avremmo mancato di rispetto a chi i problemi ce li ha sul serio. L’idea mi è venuta da quel periodo in cui un noto politico pur sapendo che l’Italia era in crisi si ostinava a non dirlo per non far scendere i mercati. E mi ha ispirato anche un articolo di giornale che recitava: ‘sei omosessuale e non hai il coraggio di dirlo a i tuoi? Ci pensiamo noi’. Ma alla fine si tratta solo di offrire illusioni. Come nelle favole che, in sostanza, sono bugie. Se il lupo mangia una vecchietta, la vecchietta muore. L’ho scritto subito pensando che sarebbe dovuto comparire Zoff. I produttori mi dicevano: ma lui lo sa? E io rispondevo: no. Ma poi lo ha fatto e non poteva che essere lui, perché è anche un campione di umanità, di santi principi sportivi. E’ lui il vero ‘basta poco’”. “E io mi sono divertito – fa eco il simpatico calciatore – anche se poi a vedermi mi vergogno un po’. Ma mi vergogno anche a guardare le mie partite fatte bene, immaginatevi a fare l’attore.
Però ho avuto il mio momento di gloria: durante i mondiali volevo baciare la regina, contro ogni protocollo”. Tra le interpreti anche Daniela Poggi, vista per l’ultima volta al cinema nel 2008, con Il passato è una terra straniera di Daniele Vicari. “E’ una commedia agrodolce – dice l’attrice – con una belle scrittura, adeguata, non volgare. Il film si ambienta a Chiusi e quando pensi alla Toscana subito pensi a parolacce e bestemmie. Ma poi ho letto il copione. Che meraviglia. Il messaggio è importante: non solo ‘basta poco’ per essere felici ma soprattutto basta essere sé stessi, senza aggrapparci al giudizio altrui”. “Il mio personaggio è di base un sognatore – dice ancora Muzzi – ma il passo da sognatore a cinico è breve. E’ invidioso del rivale in amore, che ha una boutique di salumi ed è sempre ben vestito. A lui restano solo i sogni e lui vuole trasmettere a suo figlio. Che tra l’altro è il mio bimbo anche nella realtà. E non capisco come sia stato così buono durante le riprese dato che di solito è un diavoletto”.
Si chiude con un giro di domande: ‘Qual è il momento di felicità che sognate?’. “Incontrare un uomo che mi faccia ridere”, dice la Poggi. “Incontrare una donna che non mi faccia ridere”, è la risposta di Messeri che nel film è un suo spasimante. “Io ho nostalgia dei miei capelli”, dice Paoletti. “Io i capelli non me li sono voluti tagliare nemmeno per Vanzina”, ricorda Galligani, “ma se potessi tornerei indietro”. “A me basta che la Fiorentina vinca la Europe League”, conclude Muzzi. Chissà che ne pensa Zoff.
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