Alice e Alba Rohrwacher, The Wonders al MoMA

A New York, dal 4 al 23 dicembre, Istituto Luce-Cinecittà e Museum of Modern Art, presentano la prima retrospettiva nordamericana dedicata alle due giovani sorelle, regista e attrice


Un omaggio a due carriere, due percorsi visionari del cinema internazionale contemporaneo. È quello ideato e organizzato dal MoMA di New York e da Istituto Luce-Cinecittà con The Wonders: Alice and Alba Rohrwacher, la retrospettiva che per la prima volta in Nordamerica porta per un mese, a dicembre, l’opera filmica di una regista e autrice e quella di un’attrice, due giovani sorelle che hanno saputo affermare uno stile, un’immagine e una personalità uniche e assolutamente riconoscibili nel panorama cinematografico.

Attraverso film, narrazioni, presenza, Alice e Alba Rohrwacher contribuiscono a definire i nuovi confini di quest’arte dall’Italia al mondo, viaggiando per festival, premi internazionali, la frequentazione di pubblici di platee molto diverse. L’ingresso nel Museo d’Arte Moderna è l’attestazione di una presenza riconosciuta nel mondo. La retrospettiva, un esperimento senza precedenti di unione di un autore e un interprete, si terrà a New York presso il Debra and Leon Black Family Film Center del MoMA dal 4 al 23 dicembre. La cura è di Josh Siegel del Department of Film del MoMA, e di Camilla Cormanni e Paola Ruggiero di Luce-Cinecittà. Si ringrazia tempesta film.

Spiega Joshua Siegel: “Sono pochi gli autori che meritano una retrospettiva al MoMA come questa coppia straordinaria di sorelle, che hanno saputo portare intelligenza e vitalità al cinema contemporaneo con un talento unico, dietro e davanti alla camera”. L’opening ufficiale della retrospettiva, il 4 dicembre, è affidato a Lazzaro felice, il film vincitore del premio per la Migliore Sceneggiatura al Festival di Cannes 2018, diretto da Alice e interpretato da Alba Rohrwacher, un film che il ‘New York Times’ ha definito un ‘instant classic’ e che ha precisato lo sguardo visionario di Rohrwacher nella descrizione della nostra realtà sociale. La proiezione sarà introdotta da Alba e Alice Rohrwacher, preceduta da un’altra attesa proiezione: la premiere newyorchese di Magari, il debutto di Ginevra Elkann, con protagonista Alba Rohrwacher. Le due saranno insieme in sala per presentare il film al pubblico.

La retrospettiva ‘The Wonders’ comprende poi Corpo celeste, il film opera prima di Alice Rohrwacher che fin dal suo apparire alla Quinzaine des Realisateurs di Cannes nel 2011, diede l’impressione di una nuova narratrice che si affacciava sulla scena, apprezzato dalla critica nazionale ed estera e con un ottimo esito nelle sale e il Nastro d’argento e il Ciak d’Oro a segnalare l’attenzione su un’esordiente di livello. E ci sarà naturalmente Le meraviglie, che dà il titolo alla retrospettiva del MoMA, e che nel 2014 si impose a Cannes con un Gran Premio Speciale della Giuria, presieduta da Jane Campion.

Inoltre una preziosa selezione di cortometraggi, presentati per la prima volta in Nordamerica, che ci mostra un laboratorio non meno importante della ricerca linguistica e narrativa del cinema di Alice Rohrwacher. “Una delle migliori interpreti della sua generazione”, è stata salutata Alba Rohrwacher dal critico del ‘New York Times’ A.O.Scott. E la retrospettiva mostra in che modo e come Alba sia una delle immagini più vivide di un cinema italiano che viaggia nel mondo con libertà espressiva e riconoscimento di pubblico, attraverso alcune delle sue pellicole più celebrate e premiate: da Il papà di Giovanna (2008) di Pupi Avati che le valse il David di Donatello come Miglior protagonista a Io sono l’amore (2009) di Luca Guadagnino, da La solitudine dei numeri primi (2010) di Saverio Costanzo con cui si aggiudica il suo primo Premio Pasinetti, ad Hungry Hearts ancora con Costanzo nel 2014, con il quale vince la Coppa Volpi a Venezia.

E si vedranno ancora le apparizioni incisive dentro le visioni di un maestro come Marco Bellocchio in Bella addormentata (2012) e Sangue del mio sangue (2015), o in quelle di un’altra giovane autrice tra le più rilevanti scoperte del decennio, Laura Bispuri, in Vergine giurata (2015) concorso berlinese e prova anche fisica e visiva – come è spesso per le sue prove attoriali – impervia e felice, e in Figlia mia.

Dopo gli omaggi, di totale pieno successo mediatico e di presenze del pubblico, dedicati a figure prominenti del nostro cinema come Pier Paolo Pasolini, Bernardo Bertolucci, Michelangelo Antonioni, Dino Risi, Ugo Tognazzi, Istituto Luce-Cinecittà porta in una delle capitali mondiali della cultura e del cinema la parabola giovane e ancora piena di prospettive di due meraviglie del nostro cinema, una regista e un’attrice di forza espressiva, fascino, inventiva, purissimo talento. Per mostrare come l’eclettismo e la comunicativa del nostro cinema siano un racconto che prosegue nel tempo, si inanella e collega a una tradizione di impareggiabili maestri, e continua a far parlare italiano nel mondo un cinema, negli anni, costantemente contemporaneo.

I TITOLI IN PROGRAMMA

foto Simona Pampallona

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05 Novembre 2019

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