Diversi elementi concorrono a fare di Ali & Ava Storia di un incontro, che dopo aver debuttato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes ha vinto il Premio per la regia al Bif&st di Bari, un film a suo modo originale e palpitante nonostante sia a pieno titolo inserito nel filone britannico del cinema working class e delle storie di emarginazione e (difficile) riscatto. Il primo elemento è l’incontro/scontro tra due etnie diverse – con gusti musicali opposti e abitudini lontanissime – che trovano una possibilità di dialogo e confronto, non senza ostacoli. Il secondo è la storia d’amore inconsueta che sfida le convenzioni su come dovrebbero essere gli amori. Il terzo è la descrizione attenta e piena di compassione di quei meccanismi di violenza all’interno della famiglia che, come ben sappiamo, si tramandano di padre in figlio.
Siamo a Bradford, città industriale nel cuore dello Yorkshire, che è la città della regista Clio Barnard alla quale ha dedicato una sorta di trilogia in cui primi capitoli sono The Arbor e The Selfish Giant. Il pakistano Ali, benvoluto da tutti, gestisce alcuni appartamenti in affitto, mentre il suo matrimonio, segnato da un grande dolore, sta naufragando ma lui preferisce che la comunità e la famiglia d’origine, molto religiosa, non ne sappiano nulla. Ava è una maestra elementare cinquantenne, con una relazione rovinosa alle spalle e figli da diverse unioni: ha un particolare talento con i bambini e con le persone in difficoltà, ed è una nonna amorevole ma sente che la vita le è sfuggita di mano, con studi di criminologia abbandonati e una solitudine che si porta nello sguardo. Entrambi amano la musica ed è proprio questa la base del loro casuale incontro, Ali si scatena con le cuffiette alle orecchie, Ava adora cantare. E’ poco, ma è il seme di una pianta che potrebbe germogliare come anche seccarsi o cedere alle intemperie.
Da Ken Loach a Gurinder Chadha, le storie d’amore sospese tra due culture non sono certo una novità nel cinema britannico. Un titolo per tutti, quel My Beautiful Laundrette di Stephen Frears (scritto con la complicità fondamentale di Hanif Kureishi) che ha fatto storia. Anche qui il protagonista è un pakistano ed è un interprete notevolissimo, Adeel Akhtar (ha avuto una nomination al Bafta per questo ruolo), che sviluppa una chimica palpabile con la protagonista femminile, la più matura Claire Rushbrook.
Insomma, siamo di fronte a una storia semplice – ma non semplicistica – che sa trasmettere calore in un paesaggio freddo e piovoso e ci regala il sentimento forte che una seconda chance per le persone ferite dalla vita è sempre possibile. Magari un amore non proprio perfetto. A patto di non arrendersi ai pregiudizi.
Ali & Ava Storia di un incontro è al cinema dal 14 aprile con I Wonder Pictures.
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