Alessandro Gassman è sul punto di partire per Miami dove inizierà a girare The transporter 2, spettacolare film d’azione americano scritto e prodotto da Luc Besson. Sarà l’antagonista del protagonista Jason Statham in una storia interpretata anche da Matt Dillon e diretta, come il capitolo precedente della serie, da Corey Yuen.
“Il mio personaggio in questo action movie dall’anima europea è quello di un non meglio identificato straniero chiamato Renè, acerrimo rivale dell’ex agente segreto Frank Martin incaricato di trasportare in giro per il mondo materiali scottanti”.
L’attore annuncia questo suo nuovo lavoro al telefono da Sofia dove è impegnato, nel ruolo del cantautore Luigi Tenco, nelle ultime riprese di una miniserie, in autunno su Canale 5, dedicata alla vita di Dalida (nella parte della cantante italo-francese, Sabrina Ferilli) e diretta da Joyce Bunuel.
Si è documentato su Tenco, suicida a soli 29 anni al Festival di Sanremo del ’67 dopo l’elimazione della canzone “Ciao amore ciao”, cantata in coppia con Dalida?
La sua tragica fine è una questione delicata, c’è un grande mistero irrisolto sul suo suicidio e mi auguro che in futuro la sua vita possa essere raccontata per intero perché lo merita, essendo stato un artista introverso ed inquieto straordinario e coraggioso, controcorrente che diceva sempre quello che pensava. In quest’occasione però c’è stato poco tempo a disposizione per farne un personaggio a tutto tondo: Tenco apparirà soltanto verso la fine della prima puntata e si vedranno solo il suo incontro con Dalida, la nascita del loro amore, il Festival di Sanremo del 1967 e la sua morte.
Che cosa ha imparato dal personaggio interpretato?
Ho ascoltato le sue straordinarie e spesso anticipatrici canzoni, mi sono documentato su come si muoveva e parlava. Era un uomo molto spiritoso, ma conosco più il Tenco artista che l’uomo, anche se ho scoperto che aveva una grande passione per il sassofono e per la fotografia e che alla fine della sua vita troppo breve aveva seri problemi psicologici. Ma la fiction che stiamo ultimando riguarda soprattutto l’incredibile vicenda umana di Dalida artista ribelle e tormentata, al secolo Jolanda Gigliozzii, che verrà raccontata dall’infanzia in Egitto alla giovinezza e maturità in Francia. Dai trionfi parigini dell’Olympia e quelli delle tourneè internazionali, 120 milioni di dischi venduti, alle devastanti tragedie fino a quando si suicidò a 54 anni nel 1987. Una donna molto difficile e complessa, innamorata della vita, generosa, passionale ma anche triste e vulnerabile.
Nella fiction appaiono anche Christopher Lambert nel ruolo del primo marito di Dalida, Lucien Morisse, e Richard Berling in quello di un altro suo amore importante, il pittore Richard Chanfray. Sia loro due che Tenco si sono suicidati e la circostanza inquietante è che erano tutti e tre orfani di padre.
Per la prima volta accanto a Sabrina Ferilli.
Una partner ideale. Sabrina ha sposato in pieno il personaggio, diventando mora, rossa o bionda nelle varie fasi della tormentata e romanzata vita di Dalida, raccontata a partire da elementi reali e in parte romanzato, con la costante supervisione del fratello Osvaldo che ha seguito costantemente il nostro lavoro.
Quali i suoi progetti più immediati?
Il 26 ottobre, in occasione dei miei vent’anni di teatro, debutterò al Teatro Argentina di Roma con “Coriolano” di Shakespeare. Roberto Cavosi è l’autore di un bell’adattamento e ne cura la regia. Di “Coriolano” mi piace l’attualità, come sempre in Shakespeare, perché racconta la politica e la guerra: oggi ci sono 54 focolai di guerra nel mondo.
Oltre a rivelare che la miniserie sul pugile Primo Carnera da me sceneggiata verrà diretta da Renzo Martinelli posso annunciare inoltre con piacere una serie di iniziative che riguardano mio padre. Dal prossimo 29 settembre il Teatro Quirino di Roma si chiamerà per sempre ‘Vittorio Gassman’ ed inoltre è nata la Fondazione a lui intitolata di cui faccio parte insieme alla moglie Diletta, al sindaco di Roma Walter Veltroni e a diversi soci sostenitori e che si propone di tenere vivo il ricordo di papà in ogni modo.
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