E’ del 2020 Odio l’estate, decimo film del trio Aldo Giovanni e Giacomo, 7 milioni e mezzo d’incasso con un percorso interrotto dalla pandemia. Adesso, due anni dopo, arriva Il grande giorno, regia di Massimo Venier e sceneggiatura dello stesso team (Davide Lantieri e Michele Pellegrini). Una commedia che parte come Hollywood Party e diventa, strada facendo, malinconica come una riflessione sul tempo che passa e i legami che si spezzano, quasi un bilancio.
Siamo in una grande e lussuosa villa sul lago di Como dove si sta per celebrare il matrimonio tra Elio (Giovanni Anzaldo) e Caterina (Margherita Mannino), rampolli dei due industrialotti del mobile di Segrate, ovvero Giacomo e Giovanni. I due genitori non hanno badato a spese, soprattutto il megalomane Giovanni, per organizzare una festa in grande stile dove tutto è eccessivo, dal cardinale (Roberto Citran) chiamato a officiare al rinfresco affidato a un esoso maître (Pietro Ragusa) soprannominato il Riccardo Muti del catering. Fino alla Ave Maria cantata da Francesco Renga.
Ma nel ben congegnato meccanismo si inserisce un arrivo imprevisto. Quello di Aldo, il nuovo compagno della ex moglie di Giovanni (Lucia Mascino), meridionale, gaffeur e sopra le righe, ma vitale e simpatico. E soprattutto capace di rimettere in moto le esistenze ipocrite dei vari personaggi (Antonella Attili ed Elena Lietti sono le insoddisfatte consorti di Giacomo e Giovanni).
Per Massimo Venier, da sempre regista del trio, “il matrimonio è un luogo comune del cinema, con centinaia di commedie e non solo. In questo settimo film con Aldo Giovanni e Giacomo ho cercato, come faccio sempre, di ispirarmi alla loro realtà per poi divertirmi a inventare. Quando la figlia di Giovanni, Mara, si è sposata, lui ha fatto un bellissimo discorso, un discorso emozionante e che mi ha fatto pensare”.
Giovanni azzarda una riflessione sul sottotesto autobiografico, ovvero il bilancio di un sodalizio decennale che a volte mostra la corda. “Il futuro è incerto, ma noi cerchiamo di programmare il presente, il segreto per restare insieme è che ognuno faccia le sue cose”. Per Aldo “tra noi c’è sempre la scintilla e spero che continuerà ancora per molto tempo”. Mentre Giacomo chiosa: “L’abitudine la sconfiggiamo dilatando il tempo. In tutti i rapporti si creano delle smagliature e delle insofferenze, ma noi siamo riusciti a superarle. Ognuno di noi si è ritagliato un percorso personale, io dirigo un teatro a Milano, Giacomo e Giovanni hanno fatto film da soli”.
C’è nel cinema contemporaneo un grande interesse, quasi una fissazione, per la famiglia. “E’ la realtà che ci interessa di più – spiega Venier – perché a questa età la famiglia è tutta la nostra vita e ci si chiede cosa succede quando i figli diventano grandi. Aldo Giovanni e Giacomo funzionano al cinema quando dicono qualcosa di personale, mentre in tv e a teatro possono spaziare con i personaggi inventati e le maschere”.
Lucia Mascino che ha il ruolo di una “Barbie vintage”, una donna indipendente e attraente che scompagina l’amicizia tra Giovanni e Giacomo, afferma: “In Odio l’estate ero nevrotica, spigolosa e antipatica e questo mi aveva fatto insospettire. Davvero emano questa immagine? Qui mi sono rifatta perché, insieme ad Aldo, sono quella che inietta uno slancio vitale nel gruppo. Certo, sono una madre che ha abbandonato sua figlia quando aveva 12 anni, ma anche una donna autonoma e indipendente”. Antonella Attili aggiunge: “C’era poco di me nel personaggio di donna accudente, mite, devota e paziente. Ma il sottofondo di malinconia che pervade tutto il film mi appartiene profondamente. C’è un diventare adulti con la consapevolezza che le cose cambiano anche tra persone che si amano molto”. E Venier sintetizza: “Bisogna celebrare il passato, le separazioni, il bello che c’è stato, l’amore, l’amicizia. Grazie alla capacità di separarsi, i personaggi avranno poi delle vite felici. Quindi credo che sia un film ottimista e pieno di positività”.
Con le musiche di Brunori Sas (tra cui la canzone Figli della borghesia), prodotto da Medusa e Agidi in collaborazione con Prime Video, dedicato allo scomparso produttore del trio Paolo Guerra, Il grande giorno uscirà il 22 dicembre sempre con Medusa. Per l’ad Giampaolo Letta: “Per questo Natale così particolare è il film giusto e se Avatar ce lo permette ci guadagneremo qualche posticino, con le nostre 600 copie”.
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