Al Sundance la scomparsa di Benedetta Barzini

Storia di B. La scomparsa di mia madre di Beniamino Barrese è dedicato dal figlio a Benedetta Barzini, modella iconica prima, femminista radicale e giornalista poi


Al Sundance Film Festival, in programma dal 24 gennaio al 3 febbraio, è in concorso, nella sezione World Cinema Documentary, Storia di B. La scomparsa di mia madre di Beniamino Barrese. Protagonista del film è Benedetta Barzini, figlia di Luigi Barzini, inviato del “Corriere della Sera”, e di Giannalisa Gianzana Feltrinelli, vedova di Carlo e madre di Giangiacomo Feltrinelli.

Modella iconica negli anni ‘60, musa di Andy Warhol, Salvador Dalì, Irving Penn e Richard Avedon. Femminista radicale negli anni ‘70, in lotta per i diritti e l’emancipazione delle donne. Giornalista, Benedetta Barzini si occupa di moda e di temi sociali su varie riviste del settore, oltre ad essere docente presso atenei universitari, A 75 anni non ne può più di tutti i ruoli che la vita le ha imposto e decide di lasciare tutto e tutti, per scomparire in un luogo il più lontano possibile dal mondo in cui ha vissuto.

Dietro alla camera, suo figlio Beniamino testimonia questo momento decisivo nella vita di Benedetta. Avendola filmata da quando era un bambino nonostante la sua resistenza, adesso vuole fare un film su di lei, per tenerla vicina il più a lungo possibile o, almeno, finché la sua camera continua a filmare.L’incontro tra i due diventa scontro e conflitto, ma anche confronto e collaborazione, davanti allo sguardo impassibile della telecamera.

Il film è una produzione Nanof con Rai Cinema (Italia), in associazione con Ryot Films (USA), prodotto da Filippo Macelloni. Il film ha ricevuto anche il sostegno del Mibac/Direzione Cinema e di Sensi Contemporanei/Toscana Film Commission, oltre a una serie di supporti pubblici e privati alla produzione come Filmitalia e Rai Teche.

Un altro titolo italiano è presente al Sundance nella sezione International Narrative Short Films: il cortometraggio Quelle brutte cose di Loris Giuseppe Nese. I genitori non li scegli, nemmeno il posto in cui nasci. È ciò che pensa una figlia incapace di ribellarsi. Da bambina ha tra scorso molto tempo con sua madre, una fervente cattolica, ma avrebbe preferito stare con il padre, impegnato a nascondere una relazione extraconiugale di cui tutti sono silenziosamente a conoscenza. Oggi, il tempo dentro e fuori casa scorre lento e i problemi familiari sono soffocati nel silenzio, sullo sfondo della periferia campana.

 

ssr
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