In punta di piedi, con il collo allungato a tendere il corpo sino allo stremo e il braccio che affida al telefono la speranza di una foto. Sono come girasoli i numerosi accalcati attorno al primo red carpet hollywoodiano di Venezia80. Seguono le stelle su e giù dalla passerella, in trepidante attesa. Poi, alla fine, la resa. L’occhio cade sul grande schermo posizionato a lato dell’ingresso della Sala Grande. “Si vede meglio lì”, come ai concerti.
Il film è Ferrari, il regista Michael Mann, la star Adam Driver. Ma non sottovalutate Patrick Dempsey, c’è un popolo che arde ancora al ricordo del Derek Shepard di Grey’s Anatomy. Per lui urla, schiamazzi e una gigantesca rosa bianca da autografare, stretta come l’ultima cosa bella al mondo da una signora con una missione: “ho fatto la foto alla Balivo e Caterina Murino ha salutato mio padre in video, ora punto ‘Derek’”. Nel cast anche Penelope Cruz, ma “ci dev’essere uno sciopero o qualcosa” ci raccontano due ragazze francesi con al collo l’accredito per cinque giorni di Mostra. “Il film non l’abbiamo visto ma Driver c’è anche in House of Gucci, che non ci è dispiaciuto”. Stesso attore, ma sempre di potenti famiglie italiane si parla.
Funziona così: in prima fila i fan sfegatati degli attori, poi gli interessati al film – in questo caso ferraristi con cappellino a visiera autografati Lauda o “Schumi” – e a scendere i curiosi, lì perché “alla fine che vuoi farci: se stai a Venezia è un’attrazione obbligata”. Un ragazzo ci interrompe prima di qualsiasi domanda. “Sono qui solo di passaggio, do un occhio in giro e vado”. A fine red carpet è ancora lì. “Guarda, Adam Driver”.
Ha conquistato una foto. Tra poster e action figure da autografare, ironia del destino vuole che gli altoparlanti sfumino mentre Mengoni intona “qui non arriva la musica”, annunciando l’arrivo “di quelli grossi” (le delegazioni dei red carpet sono numerose e al di là del muretto si gioca a ‘Indovina Chi’). A notarlo un gruppo di bambine alte come giganti. In piedi su delle sedie, ci rivelano che “tecnicamente” non sono loro. Le hanno trascinate dallo stabilimento sulla spiaggia. “Abbiamo chiesto, hanno detto che se torniamo con un selfie di qualcuno famoso possiamo rifarlo”. Baratto glamour. Adam Driver e Patrick Dempsey attraversano il tappeto rosso. Patrick è tutto un sorriso. Adam, invece, aggiusta i capelli tra una foto e l’altra e saluta impacciato. Le lamentele dei festanti sono sempre le stesse, perché a un certo punto la magia finisce e un bodyguard porta via le stelle. I girasoli si ritirano, ripiegati sul telefono a controllare il risultato. La ragazza dalla rosa bianca la ritroviamo a calca diradata. “Ho fallito”. Fino all’ultimo ci ha provato, “ma la rosa me la porto a casa”. Per un’altra volta.
Di Alessandro Cavaggioni
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