Sarà presentato in anteprima assoluta Domenica 14 aprile come evento di chiusura al Pordenone Docs Fest – Le voci del Documentario, Acqua, porta via tutto: un film e un cineconcerto per omaggiare i cento anni dell’Istituto Luce, su eccezionali materiali del grande Archivio Luce Cinecittà. Un’opera che unisce la creatività e i talenti di Roland Sejko (David Donatello e Nastro D’argento) alla regia, per le musiche composte ed eseguite dal vivo di Teho Teardo (Ciak d’oro; premio Ennio Morricone) e per i testi – in versi, composti per l’occasione – di Gian Mario Villalta (Premio Viareggio per la poesia). Un’opera che celebra l’acqua, la sua bellezza, la sua cruciale importanza per il mondo di oggi, in tutte le sue forme ed essenze. E vuole farlo portando con sé un messaggio chiaro: l’acqua è una risorsa sempre più rara e “dimenticata”, un elemento fondante le nostre esistenze.
Il cineconcerto e il film Acqua, porta via tutto sono una produzione Cinemazero, Pordenone Docs Fest 2024 e Luce Cinecittà.
“Per Luce Cinecittà – dichiara Enrico Bufalini, direttore Archivio Luce e Produzione Documentari di Cinecittà – questa costituisce una vera e propria preapertura delle iniziative di celebrazione del centenario dell’Istituto Luce, che saranno ufficialmente lanciate il 16 aprile 2024, e che continueranno per oltre un anno con produzioni, mostre, eventi di valorizzazione. Questa, in particolare, costituisce una occasione preziosa per valorizzare la poesia e la forza delle immagini del grande patrimonio dell’Archivio del Luce, nella splendida cornice del Pordenone Docs Festival”.
Nelle dichiarazioni contenute nel libretto di sala che accompagna il cineconcerto, annota Roland Sejko: “La portatrice d’acqua, figura antica e moderna di tutte le culture, è la prima immagine affiorata per un racconto con l’acqua come protagonista. Il mondo sommerso del “mare centenario” dell’Archivio Luce funziona così, portando i relitti delle immagini in superficie, immaginandoli. E poi l’immaginazione diventa visibile tuffandosi tra migliaia di eventi di un secolo di filmati. Fiumi, ruscelli, fontane, piogge, alluvioni, barche, navi, naufragi. E onde di volti, di persone che cercano l’acqua, navigano, alzano gli occhi al cielo, subiscono la furia dell’acqua, e poi riprendono a vivere in altre immagini lambite dall’acqua e dalla storia. Ne emerge il riflesso di chi guarda”.
E Teho Teardo scrive: “L’acqua è la connessione indivisibile tra tutte le cose viventi, è un atto di relazione perpetua. Come il suono. È l’acqua a portare via tutto in questo film che arriva da un passato distante ma ancora irrisolto perché condannato a ripetersi. La musica sta con chi vorrebbe cambiare il corso delle cose.
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