Esce il 14 novembre con IIF e Adler il documentario Ailo – Un’avventura tra i ghiacci, che racconta l’incredibile viaggio di un piccolo cucciolo di renna tra le meraviglie della Lapponia. Un percorso alla scoperta di strepitosi paesaggi immersi in una natura incontaminata e primitiva in cui vivono animali stupendi. Una storia narrata da immagini uniche – raccolte in sedici mesi durante le quattro stagioni – che mostrano la crescita di Ailo, la piccola renna che imparerà ad affrontare con coraggio i pericoli della natura e a superare straordinarie sfide alla scoperta di un mondo bellissimo. A raccontare il tutto, la voce familiare di Fabio Volo, che presenta il film in conferenza stampa a Roma.
“La mia compagna è islandese – racconta – per cui sono abituato a scenari nordici, anche se non sono mai stato in Lapponia. Il progetto è bello e ben fatto, con un messaggio educativo per i bambini. Voglio fare un po’ il figo con i miei figli anche se loro non mi hanno mai visto al cinema e in tv e mi vogliono bene solo perché ho fatto una comparsata nel video di Rovazzi”. Naturalmente il tema ecologico è preponderante dato anche il soggetto del film. Inevitabile parlare di Greta Tunberg. “Credo che Greta abbia colpito nel segno perché è una ragazzina e non una quarantenne, e inoltre arriva in un momento ‘caldo’, dove gli argomenti di cui tratta sono sensibli e c’è lo spazio e la tecnologia per condividerli. Come la famosa signora nera che non si è alzata dall’autobus dando via al movimento anti-apartheid. Prima di lei ce ne saranno sicuramente state altre, ma non sono state ascoltate o hanno fatto una brutta fine. Ora c’è il momento giusto. C’è stato un precedente. Le aziende hanno capito che attorno all’ecologismo c’è un mercato. C’è stato Leonardo DiCaprio e c’è stato un pezzo di ghiacciaio che si è staccato. Greta è arrivata cavalcando l’onda e influenzandola, e speriamo che duri. Sono io stesso attendo alle tematiche ‘green’, ma va creato un sistema da zero. Possiamo avere la nostra borraccia ecologica ma se non ci sono depuratori con l’acqua per riempirla non serve. E se in Italia non abbiamo i colonnini per ricaricare le macchine elettriche non significa solo che inquiniamo, ma anche che i tedeschi non verranno in vacanza da noi. Quanto ai giovani, non credo che siano poi così attratti dalla tematica ambientale, seguono un flusso, vanno alla manifestazione ma quando tornano a casa accendono l’iPad, vogliono la stessa felpa e le stesse scarpe di prima. Se non sei in contatto con la natura, ti manca la grammatica della natura. Se sei a contatto con una spiaggia non ci sarà bisogno che qualcuno ti dica come sporcarla. Se tutti sapessimo cosa avviene nelle nostre cellule quando fumiamo nessuno accenderebbe una sigaretta. Quella connessione manca e ricrearla è molto difficile”.
Volo parla anche delle sue molteplici attività e del suo prossimo libro. “Con i libri vendo tantissimo. Paradossalmente questo non fa notizia. I giornalisti aspettano di parlare di quello che non venderà. Per stare con i miei figli ho tagliato alcune attività, come cinema e tv. In questo ultimo caso mi trovo anche poco a mio agio con il nuovo sistema che sostituisce il manager con l’imprenditore. Nessuno mi protegge, come autore. Se non fai subito i soldi vieni sostituito, mentre invece un progetto nuovo ha bisogno di almeno tre anni per ingranare e girare. E’ successo anche a Le Iene, ma nessuno sembra ricordarselo”.
E ancora, sull’educazione dei figli: “Nei paesi cattolici le madri creano dei figli che restano dipendenti da loro fino a tardi, la madri del Nord, al contrario, danno ai loro figli i mezzi per diventare indipendenti il prima possibile”. Per quanto riguarda i figli di Volo le cose non vanno troppo male: “Non hanno ipad e telefono. Io e mia moglie vogliamo che a tavola siano davvero con noi”.
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