AGICI al governo: la situazione di produttori e distributori indipendenti

Marina Marzotto, presidente AGICI, Associazione Generale Industrie Cine-Audiovisive Indipendenti, ha inviato una lettera aperta al Governo


Marina Marzotto, presidente AGICI, Associazione Generale Industrie Cine-Audiovisive Indipendenti, ha inviato una lettera aperta al Governo:

“Pur accogliendo favorevolmente le misure tempestivamente assunte nel Decreto Ristori e comprendendo le difficili e dolorose scelte con cui l’esecutivo è costretto a confrontarsi a fronte del massimo bene comune da proteggere che è la salute, non possiamo non far notare che nella chiusura delle sale cinematografiche in particolare riteniamo non siano stati presi in considerazione dati fondamentali quali:

(i) la semplice tracciabilità del pubblico in sala,

(ii) i flussi già differenziati in ingresso e uscita

(iii) il distanziamento già garantito da tempo con l’eliminazione di due sedute su tre

(iv) la possibilità di garantire un’esperienza contactless con l’acquisto dei biglietti on-line ed il display su cellulare

(v) la mascherina sempre indossata in tutti gli ambienti

(vi) c.d. droplet ridotto al minimo in assenza di comunicazione verbale degli spettatori durante gli spettacoli e assenza di spostamenti

(vii) la sanificazione delle sedute e degli ambienti dopo ogni spettacolo e presenza di impianti di aerazione professionali.

Che rendono di fatto le sale molto più sicure di altri esercizi e attività tutt’ora aperti.

Tornando al Decreto Ristori lo stesso prende in considerazione le sale cinematografiche, ma non di chi fornisce loro i contenuti, li promuove al pubblico e di fatto è il motore dell’incasso delle sale stesse attuando anche investimenti per la visibilità del prodotto sul punto vendita, ovvero, la distribuzione cinematografica.

Nelle passate settimane, anche grazie alla Festa del Cinema di Roma, sono stati lanciati diversi film indipendenti alcuni dei quali hanno avuto pochi giorni, se non uno solo, di programmazione previa la chiusura delle sale ma la spesa del lancio e copie tipicamente viene attuata al 90% prima della data d’uscita. In questo caso, con l’esercizio cinematografico chiuso, è divenuta una spesa irrecuperabile al 100%.Come puntualizzato anche da Luigi Lonigro, presidente dei Distributori ANICA, la distribuzione cinematografica necessita di programmazione. Gli investimenti e le attività di lancio per un film iniziano a vari mesi dalla data di distribuzione e per tutti i film previsti in programmazione fino al 24 novembre i distributori hanno già attuato spese del tutto vanificate per il quale non è previsto alcun ristoro.

Risalendo la filiera gli stessi Produttori Cinematografici che, pur tra mille difficoltà e spese straordinarie dovute all’applicazione rigorosa dei protocolli Covid-19, per rispettare impegni e scadenze continuano a produrre film; probabilmente non troveranno spazio per i nuovi prodotti nel già ristrettissimo panorama distributivo e delle sale cinematografiche se non si aiuta oggi la distribuzione indipendente a superare questo ennesimo scoglio.

Già ci sono state le prime avvisaglie e la chiusura di alcune aziende della Distribuzione Indipendente, chi è sopravvissuto non potrà sopravvivere senza il ristoro delle spese vanificate per il lancio dei film di ottobre/novembre, dovendo comunque far fronte alla mancata uscita cinematografica che comporta anche una riduzione di compenso sulle vendite televisive, parte fondamentale dei loro piani finanziari.

Ci preme altresì sottolineare che, per evitare ulteriori danni al settore, la ripartenza del circuito delle sale cinematografiche richiede assoluta pianificazione ed una data certa che permetta ai distributori e alla filiera tutta di aprire in presenza di una programmazione di prodotto disponibile e ben comunicato al pubblico e che debba essere quindi l’occasione di una forte campagna di rilancio che dovrebbe essere sostenuta dallo Stato.

Inutile ribadire che tutto ciò va pensato e affrontato già ora coinvolgendo l’intera filiera”.

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29 Ottobre 2020

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