Nomen omen. Bo Goldman, letteralmente “l’uomo d’oro” che da sceneggiatore ha vinto due volte la statuetta dorata più ambita del cinema, è morto martedì 25 luglio a Helendale, in California, all’età 90 anni.
Nato nel ’32 a New York, esordisce nel 1958 a Broadway come autore del musical First impression. Dopo la collaborazione ad alcuni show televisivi, si dedica alla prima sceneggiatura di un film che esce solo molto dopo, Spara alla Luna di Alan Parker, con Diane Keaton e Albert Finney: ma è proprio negli anni che precedono quell’uscita che per Goldman si aprono le porte di Hollywood.
È qui che Milos Forman gli chiede di adattare, insieme a Laurence Hauben, il romanzo di Ken Kesey Qualcuno volò sul nido del cuculo: già portato in teatro, il testo viene sapientemente rivisitato per far emergere, oltre al rapporto sadico e di potere esistente fra i due protagonisti, una denuncia esplicita all’istituzione del manicomio come luogo di repressione e di perdita della personalità, in un inno al valore della libertà per ogni individuo. Il risultato è un capolavoro assoluto: complessivamente il film ottiene cinque Oscar, tra cui quello per la miglior regia a Miloš Forman, il miglior attore protagonista a un indimenticabile Jack Nicholson, la miglior attrice protagonista a Louise Fletcher e la migliore sceneggiatura non originale a Lawrence Hauben e Bo Goldman, oltre a sei Golden Globe (anche per la miglior sceneggiatura).
Partendo da un soggetto originale, scritto con Bill Kerby, Goldman affronta poi anche il biopic, con The Rose (1979) di Mark Rydell, un poetico ritratto di una cantante rock ispirato a Janis Joplin, interpretata da Bette Midler.
L’Academy Award torna a premiarlo nel 1980 per Una volta ho incontrato un miliardario di Jonathan Demme, una decisa e sferzante critica del sogno americano. Poi, dopo l’uscita di Spara alla Luna (1982), per un lungo periodo Goldman si dedica soprattutto alla televisione.
Il ritorno al successo come sceneggiatore, dopo la spy story scritta insieme a John Hill Nikita, spie senza volto di Richard Benjamin (1988), arriva con Scent of a woman – Profumo di donna (1992) diretto da Martin Brest, per il quale ottiene nel 1993 il Golden Globe e una nomination all’Oscar. Basandosi sul romanzo Il buio e il miele di Giovanni Arpino, Goldman si confronta con il Profumo di donna di Dino Risi (1974) e si affida all’interpretazione di Al Pacino.
Seguono le sceneggiature firmate con Nicholas Pileggi e Paul Schrader per City Hall (1996) diretto da Harold Becker, ancora con Al Pacino. Poi torna al fianco di Brest per Vi presento Joe Black (1998), con Brad Pitt. Due anni dopo Goldman è chiamato a ‘rifinire’ la sceneggiatura di Dick Tracy, di Warren Beatty, poi quelle de La tempesta perfetta di Wolfgang Petersen, L’ultimo inquisitore di Milos Forman e L’eccezione alla regola, ancora di Warren Beatty.
Con Paddy Chayefsky, Francis Ford Coppola, Horton Foote, William Goldman, Billy Wilder, Joel ed Ethan Coen, Bo Goldman è stato uno dei pochi sceneggiatori a vincere gli Academy Awards sia per la sceneggiatura originale che per quella adattata.
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