Arriva in sala con Eagle Pictures Spider-Man: Across the Spider-verse, l’attesissimo film d’animazione del 2023 diretto da Joaquim Dos Santos, Kemp Powers e Justin K. Thompson, sequel della pellicola del 2018, premio Oscar e campione di incassi (oltre 4,33 milioni di dollari) Spider-Man – Un nuovo universo. Se lo si giudica da un punto di vista prettamente estetico, il film è impeccabile e ancora più bello a vedersi del precedente, tanto che molti critici non hanno esitato a definirlo “un’opera d’arte”.
E il film ci gioca, tanto che una delle scene iniziali si ambienta proprio al Museo di arte contemporanea newyorchese Guggenheim, dove un villain di epoca leonardesca, catapultato nell’universo sbagliato, si chiede proprio cosa sia considerabile arte e cosa no.
Viene voglia di coniare per il film un nuovo termine: ‘artentaiment‘.
Con un montaggio incalzante, immagini vivaci e audaci stili visivi – uno per ogni universo esplorato, con qualche licenza – una colonna sonora azzeccata e scene di inseguimento che fanno battere il cuore, la pellicola risulta in un tripudio di colori e forme geometriche che mantengono sempre l’attenzione alta. La trama affronta la sfida di Spider-Man e Spider-Woman – innamorati ma appartenenti a due universi differenti – nel nascondere le loro vere identità e sottolinea l’importanza della famiglia. In breve, la storia riprende più di un anno dopo gli eventi del primo film: Miles Morales/Spider-Man (con la voce di Tommaso Di Giacomo) riceve una chiamata da Gwen Stacy/Spider-Woman (Roisin Nicosia) per aiutarla in una missione che potrebbe salvare l’intero universo dal supercriminale noto come Spot (la macchia).
Insieme, Miles e Gwen si immergono nel Multiverso, partendo dal quartiere amichevole di Brooklyn, dove entrano in contatto con la Spider-Society, capeggiata dallo Spider-Man del 2099 Miguel O’Hara (interpretato da Emanuele Ruzza) e incaricata di preservare l’esistenza stessa del Multiverso. Tuttavia, Miles si trova ad affrontare inaspettatamente gli altri super-eroi ragni, mentre cerca di ridefinire il vero significato di essere un eroe, al fine di salvare non solo il mondo intero, ma anche le persone a cui tiene di più.
Semmai, il film scricchiola sotto il peso del suo stesso comparto narrativo – molto macchinoso – e teorico. Personaggi provenienti da diversi universi cambiano stile visivo “a convenienza” quando passano in una dimensione parallela. Tutti sono impegnati a mantenere segrete le proprie identità ma poi, per favorire il pubblico, non esitano a spiattellarsi i nomi l’un l’altro, Miles dimostra di avere una forza sovrumana ma poi quando un cattivo lo tiene legato non prova nemmeno a liberarsi, e una versione di Spidey in particolare sembra aver dimenticato che “da un grande potere derivano grandi responsabilità”, portandosi in battaglia la figlia – seppure dotata anche lei di superpoteri – di appena un anno.
“Il primo film è stato astronomicamente impegnativo e il team ci ha lavorato fino all’ultimo secondo – sottolinea la presidente di Sony Pictures Animation Kristine Belson – Abbiamo iniziato a pensare al sequel subito dopo aver concluso il primo film nel 2018. La cosa eccitante del sequel era che avevamo un ottimo mix di nuovi arrivati e talenti di ritorno. Credo che si ottengano sempre i migliori risultati in situazioni come quella. Sappiamo tutti che fare un film d’animazione richiede una grande squadra, ma per Spider-Verse ci vuole sicuramente un villaggio!”.
E non è finita, perché il film è solo la prima parte di una storia che proseguirà in Spider-Man: Beyond the Spider-Verse, la cui uscita è prevista per il 29 marzo 2024, mentre uno spin-off con protagoniste femminili è già in corso di lavorazione.
Il premio verrà consegnato il 27 dicembre ad Anacapri in occasione della proiezione speciale in anteprima del film A Capodanno tutti da me diretto da Toni Fornari
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