Fuocoammare è nella cinquina dei candidati in gara per l’Oscar al Miglior documentario. La cerimonia dell’Academy si terrà a Los Angeles il prossimo 26 febbraio. Gli altri 4 documentari in lizza sono: O.J: Made in America di Ezra Edelman, Life, Animated di Roger Ross Williams, 13th di Ava DuVernay e I Am Not Your Negro di Raoul Peck.
Il film di Gianfranco Rosi era stato escluso lo scorso 16 dicembre dalla short list di 9 titoli che concorrono per l’Oscar al Miglior film in lingua non inglese.
Fuocoammare, oltre che vincitore dell’Orso d’oro della Berlinale, è stato premiato come Migliore documentario agli EFA, gli European Film Awards. E tra i tanti riconoscimenti si è aggiunto ieri quello al 37/mo Critics Circle Film Award come miglior documentario. Il film, presentato in 47 festival, è stato venduto in più di cinquanta paesi ed è già uscito in 41.
“In bocca al lupo a Gianfranco Rosi per la sua corsa all’Oscar”, così il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del turismo Dario Franceschini saluta la notizia. “Un ulteriore, importante riconoscimento per un film che racconta con poesia e con crudezza storie universali e di grande attualità. L’Italia è orgogliosa di essere rappresentata sulla scena internazionale da un film così bello e profondo”.
Per Istituto Luce Cinecittà, si legge in un comunicato “è un giorno di festa, da ricordare nel tempo, noi che del tempo e della memoria facciamo un lavoro di tutti i giorni, con uno dei più grandi archivi di immagini d’Europa, con i film, con i nostri documentari. La candidatura nella cinquina degli Oscar per Fuocoammare di Gianfranco Rosi è un riconoscimento meraviglioso fatto a questo lavoro. Un progetto, un sogno, un film che è nato al Luce, e grazie ad altri coraggiosi e appassionati – naturalmente Rai Cinema, 21Uno Film, Stemal Entertainment di Donatella Palermo, i francesi Les Films d’Ici e ARTE, e il MiBACT – è arrivato a viaggiare dall’altra parte dell’oceano, e di tanti mari di pubblico, di attenzioni, di persone, di sguardi”.
“Difficile non essere banale ma la sostanza, inevitabilmente, è che la nomination di Fuocoammare è una grande gioia, una gioia immensa. Ho sentito Rosi, che è in Giappone per promuovere il film, ed è felicissimo. Una gioia immensa per lui, per noi e, mi permetto di dire, per il Paese”. Così Paolo Del Brocco, AD di Rai Cinema, coproduttrice del film, ha commentato all’Adnkronos, la notizia.
La produttrice Donatella Palermo dichiara: “È come essere andati dalla Terra alla Luna. Fuocoammare dall’ Orso d’oro in poi sta facendo il giro del mondo, riuscendo a ridurre la distanza abissale che c’è tra chi soffre al punto di rischiare la propria vita pur di cambiarla e chi non sa, non vede, non sente. Tra chi pensa che siamo tutti abitanti dello stesso pianeta e chi invece crede che il diritto di vivere senza fame, senza guerra, senza paura sia un diritto di alcuni e non di tutti. Riuscire in questo con un film è bellissimo. Fuocoammare è riuscito a raccontare a tutti la vita e la morte alla luce della più grande tragedia dei nostri tempi”.
Il medico Pietro Bartolo, tra i protagonisti del film, raggiunto a Lampedusa dichiara: “Sono davvero entusiasta per la candidatura di Fuocoammare agli Oscar. Una opportunità ancor più grande per far conoscere a tutto il mondo la difficile situazione del Mediterraneo oggi e la straordinaria arte del Maestro Rosi”.
“Giusto meritato riconoscimento ad un protagonista del documentario e del cinema italiano. È una ulteriore dimostrazione della vitalità delle nostre industrie creative”, ha commentato il presidente ANICA, Francesco Rutelli.
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