TAORMINA – Nella cornice del Teatro Antico di Taormina, dove da oltre due millenni si raccontano storie e miti di eroine tragiche, il pubblico del 69mo Taormina Film Festival ne ha scoperta una nuova: si chiama Inez ed è una giovane afroamericana di Harlem. La protagonista di A Thousand and One, film d’esordio della regista A.V. Rockwell, sacrifica infatti tutta la sua vita per offrire un futuro al figlio Terry, arrivando a compiere scelte estreme, come “rapirlo” dall’affidamento dei servizi sociali e dargli una falsa identità.
Presentato in anteprima al festival siciliano, il film è ambientato nella New York in trasformazione a cavallo del millennio, dove madre e figlio crescono insieme chiamati a compiere i più grandi sacrifici per emergere dal difficile contesto sociale in cui si trovano. Orfana lei stessa, poi madre, moglie, vedova e, suo malgrado, criminale: Inez è un personaggio pieno di forze e debolezza che ha regalato alla cantante e attrice Teyana Taylor il ruolo della vita.
“Penso che Teyana avesse la giusta combinazione di quello che cercavo. – dichiara Rockwell in una masterclass aperta al pubblico di Taormina – La grande abilità come performer, la credibilità come donna di New York e, al tempo stesso, la vicinanza alla comunità e la sensibilità per capirla. Aveva tutto. Penso che Inez sia un personaggio davvero forte, combatte per quello in cui crede e per le persone che ama. Mi identifico molto in lei per questo. Credo che lei sia così impavida e coraggiosa, determinata a ottenere quello che vuole, costi quel che costi. Per me è una sorta di supereroina, come spesso accade con le persone svantaggiate della società. A prescindere da chi sei, da dove vieni e da cosa possiedi hai la potenzialità di lottare per quello che è giusto”.
La giovane regista afroamericana, è rimasta a visitare il Teatro Antico durante l’anteprima, palesemente affascinata dalla splendida e prestigiosa location: “È stato speciale portare il film qui a Taormina. – dichiara – Sono molto legata a tante figure mitiche, come Shahrazad, per il fatto di avere costruito l’amore su una bugia. Il modo in cui le donne si legano agli uomini spesso richiede molte bugie, e Ines deve inventarsi delle bugie per ottenere l’amore di cui ha bisogno, per salvare se stessa e qualcun altro. Shahrazad in molti modi ha fatto la stessa cosa”.
In A Thousand and One, il piccolo Terry è interpretato da tre attori diversi, che lo accompagnano in tutte le fasi della crescita fino alla soglia della maggiore età. In ciò assomiglia – e per la tematica di stampo razziale – al film premio Oscar Moonlight di Berry Jenkins. “Sono una grande fan del lavoro di Berry, lo conosco sin dall’inizio della mia carriera. Io penso che Moonlight sia maggiormente strutturato rispetto a questa caratteristica delle tre fasi della vita, nel mio film non è un aspetto così centrale: mi sono chiesto tante volte se potevo ad esempio usare due attori al posto di tre. Ma visto come stava cambiando la città e l’impatto che aveva sulla famiglia, non avevo altra scelta di scegliere tre attori diversi. Era molto importante il Terry 13enne, il fatto che fosse un preadolescente in contrasto con la sua versione più grande. Quando subisce il fermo della polizia in maniera arbitraria, come spesso accade agli uomini neri di quella comunità, ha più impatto se questo trauma lo subisce una persona che non è ancora adulta”.
A Thousand and One uscirà nelle sale italiane il 29 giugno, in una finestra estiva che è spesso molto dibattuta. Ma Rockwell non sembra curarsene particolarmente: “Far andare le persone al cinema al giorno d’oggi è difficile in ogni caso. Punto e basta. Penso che nella sfida tra film e serie tv stanno vincendo le seconde. Le persone non vogliono stare sedute per due ore in una sala, preferiscono guardare la televisione. Continuo a fare film e ad amare questo lavoro, ma so che il mondo sta cambiando e dobbiamo essere più flessibili e continuare a raccontare le nostre storie”. La giovane regista, insomma, pensa già al suo futuro come autrice, che, visto il successo di questo film, già vincitore del premio della giuria al Sundance, sarà sicuramente molto roseo.
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