A Torino, western ottocentesco e dialogo animato con Gesù

A Torino, western ottocentesco e dialogo animato con Gesù


Il cinema italiano al 39mo Torino Film Festival è presente in maniera sostanziosa e sostanziale, trasversale alle sezioni, dal Concorso alle parallele (18 complessive), insieme alle Masterclass (6).

“Il tema della complessità del cinema è il cuore, anche del manifesto”, dice subito il direttore artistico del TFF39, Stefano Francia di Celle, in diretta streaming e in presenza per la conferenza stampa di presentazione del programma 2021, tenendo a sottolineare “la cifra sociologica della potenzialità del cinema”, come anche le numerose opere italiane confermano. 

Nell’ampissima selezione di più di 180 film – molti cortometraggi e 53 anteprime italiane – si parte dal Concorso (12 film): “Per tutti i direttori italiani è un patema il titolo italiano, perché è una scelta importante”, così è stato scelto “Il muto di Gallura di Matteo Fresi, una sorta di western, ambientato a metà dell’800, con protagonista Andrea Arcangeli, insieme a un bellissimo cast”, annuncia il Direttore. Tra i monti e i boschi dell’area sarda, tra il 1849 e il 1856, si consumò una faida tra tre famiglie, che causò decine di morti. Tra gli artefici c’era Bastiano Tansu, detto “Il Muto”, protagonista di una leggenda ancora, in parte, avvolta nel mistero. 

Per i Corti (12), la produzione nazionale concorre con La cattiva novella di Fulvio Risuleo, film d’animazione, “un dialogo immaginario con Gesù”: l’animazione e le canzoni di Mirkoeilcane si abbinano nel racconto della Lettera di Giovanni al suo migliore amico, gli affida i suoi cari e il mondo in rovina, Gesù̀ si precipita dal Padre per tornare sulla Terra; il secondo titolo è La notte brucia di Angelica Gallo, la cui storia di un quarto d’ora racconta di Massimo e i suoi amici, che rubano nelle discoteche con lo spray al peperoncino, per sete di adrenalina e guadagno facile, per non sentirsi irrilevanti. 

Nella Giuria del Concorso e dei Corti, anche Alessandro Gassmann e Paola Randi

Il Fuori Concorso (21) parla prettamente italiano, con 12 titoli, tra cui spiccano Bangla – La Serie di Phaim Bhuiyan e Emanuele Scaringi, gli stessi autori del film rivelazione del 2019; The girl in the fountain di Antongiulio Panizzi: protagonista di quest’opera – a metà tra documentario e finzione – è Monica Bellucci; ancora, Il pranzo di Francesco di Pasquale Scimeca: la visita del Papa alla missione Speranza e Carità di Palermo. Il pranzo con poveri, migranti, ex carcerati. 14 giorni di Ivan Cotroneo, per cui Marta e Lorenzo, sposati da dodici anni, sono in procinto di lasciarsi. Prima però devono ancora trascorrere insieme quattordici giorni di quarantena cautelativa: le interpretazioni di Carlotta Natoli e Thomas Trabacchi (coppia anche nella vita); Trafficanti di Virus di Costanza Quatriglio, che esordì al TFF, ripercorre le vicende di Ilaria Capua, virologa di fama internazionale che subì accuse infamanti e ora dirige un centro di ricerca in Florida. La presenza di Davide Ferrario con Blood in the crown, una produzione internazionale ispirata da fatti storici avvenuti nel 1919 a Malta: i giorni di rivolta del popolo maltese che riuscì a liberare l’isola dall’occupazione britannica. Le altre opere italiane della Sezione: Altri Padri di Mario Sesti, La notte più lunga dell’anno di Simone Aleandri con Massimo Popolizio e Ambra Angiolini, Piemonte Factory: un laboratorio cinematografico per giovani registi di Autori Vari, Re Granchio di Alessio Rigo de Righi, Matteo Zoppis, Santa Lucia di Marco Chiappetta, La svolta di Riccardo Antonaroli e, infine, l’omaggio a Pietro Balla.

Sempre Fuori Concorso, anche la parte L’incanto del reale: 10 opere italiane, una serie di documentari “da grande pubblico” precisa il Direttore Artistico. C’è un soffio di vita soltanto di Botrugno e Coluccini è la storia della transessuale ultranovantenne Lucy Salani. Poi, Il mio anno stranissimo di Marco Ponti: ragazzi e ragazze fra i dieci e i quattordici anni raccontano il periodo stranissimo del lockdown e il lento ritorno alla normalità; Tonino De Barnardi: una ricerca senza confini, dello stesso protagonista e Tiziana Panizza, Simone Chiapino. Gli altri: Esterno Giorno di Luca Rea; Giovanna, storie di una voce di Chiara Ronchini; Italia. Il fuoco, la cenere di Olivier Bohler, Céline Gailleurd con la voce di Isabella Rossellini; L’onda lunga – Storia straordinaria di un’associazione di Francesco Ranieri Martinotti; Piano Lessons di Antongiulio Panizzi; Sotto lo stesso tempo degli Allievi CSC Palermo. Ancora, due corti di Pappi Corsicato: Carditello’s Stories e Return to Paestum

Per Fuori Concorso / Tracce di teatro – Il respiro della scena, 10 cortometraggi d’autore che hanno trasformato alcuni importanti luoghi-simbolo d’arte e cultura del Piemonte, così Ciak! Piemonte che spettacolo. Poi, Gianni Schicchi di Damiano Michieletto; Sthreler, com’è la notte? di Alessandro Turci; L’uomo dal fiore in bocca di Gabriele Lavia; Giselle, film documentario che racconta un anno trascorso con il Corpo di Ballo della Scala; Tre visioni di danza nello specchio del video: tre generazioni e tre stili coreografici a confronto. Per lo Speciale Eduardo De Filippo, due film di Edoardo De Angelis: Non ti pago e Sabato, Domenica e Lunedì.

Per il Fuori Concorso connesso al Torino Film Lab, Piccolo corpo (leggi articolo) di Laura Samani, già a Cannes 2021. 

Per il Premio “Maria Adriana Prolo”, fondatrice del Museo del Cinema, riconoscimento a Giuseppe Piccioni – alla presenza di Margherita Buy -, regista che ha saputo ritagliarsi uno spazio importante e personale, proponendo un cinema intimo, capace di scavare nei sentimenti e di indagare ogni più piccola piega dell’animo umano. 

Per la sezione Incubator, culla e diluvio di nuove, inedite forme di cinema, due italiani: Altri Cannibali di Francesco Sossai, spunto di partenza per descrivere la relazione tra due uomini e il paesaggio in cui vivono; e, da un poema di Sylvia Plath, Tre donne di Francesca Lolli, Bruno Bigoni. 

Le stanze di Rol si aprono su luoghi ignoti, su spazi imprevisti, su geometrie non omologate: per l’Italia il Film di Chiusura, in anteprima mondiale, la co-produzione L’angelo dei Muri di Lorenzo Bianchini. 

Si continua con il concorso TFFdoc/Italiana.Doc: 9 film di storie, stili, paesaggi, evocazioni, speranze a dimostrare la grande capacità che il documentario ha di declinare il contemporaneo. Calypso di Mariangela Ciccarello; Commedia all’italiana di Fabrizio Bellomo; il viaggio di due amiche, tra l’Argentina e il Nord Italia, in Esa Casa Amarilla di Valeria Ciceri, Marina Vota; I giorni del destino di Emanuele Marini; e, a Napoli, tra un vecchio proiettore Super8 e un teatrino di marionette, Lievito di Cyop&Kaf. Ancora, Lotta di classe – Il cinema dei ragazzi di Emilio Sidoti di Demetrio Giacomelli; La restanza di Alessandra Coppola; origini tunisine e scuole siciliane per Rue Garibaldi di Federico Francioni.

Il ‘Noi’ intorno a cui è costruito il Focus – l’approfondimento di TFFdoc – vuole fornire qualche strumento per capire cosa possa essere l’azione collettiva, lo spazio e il discorso pubblico; 6 film che attraversano il tempo e lo spazio per immaginarne di ancora ignoti: Il fronte interno – Un viaggio in Italia con Domenico Quirico di Paola Piacenza e la co-produzione Undead Voices di Maria Iorio, Raphaël Cuomo. Per la parte Fuori Concorso, Il giardino che non c’è, che prende spunto da un’istallazione e racconta i Finzi Contini mettendo il libro in relazione al film, creando un’atmosfera che forse non sussiste. 

La sezione competitiva più gioiosamente inquieta del TFF, Italiana.Corti, presenta 9 opere e, in particolare nel suo Fuori Concorso, 171219 – May Them White Rise With You di Davide Maldi, Micol Roubini, per liberare lo spirito di Father Murphy attraverso il portale custodito all’interno dell’appartamento sito nel cuore di Torino. 

Back To Life, la sezione che riporta alla vita film che per vari motivi segnano un passaggio importante nella Storia del cinema, propone Don Bosco di Goffredo Alessandrini; Number One di Gianni Buffardi; Santa Maradona di di Marco Ponti; oltre due titoli in omaggio a Maricla Boggio. 

Tra le Masteclass, le “italiane” sono Meravigliarsi con Monica Bellucci; Romagna vista dalla luna con Elisabetta Sgarbi; La cura del talento con Matilda De Angelis.

Schermi Eretici, infine, dà il proprio contributo a raccogliere la memoria e a scoprire le vicende di alcuni dei tanti personaggi che nel Cinema italiano hanno lasciato un segno personale: Gabriella Giorgelli e Giuliana Gamba, un’attrice e una regista che hanno in comune il fatto di aver pensato a un cinema libero, fuori dagli schemi precostituiti e incurante delle convenzioni. A entrambe è dedicato un incontro: per Giorgelli sarà presente Vladimir Luxuria, mentre Luciano Sovena parteciperà al talk sull’altra autrice. 

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09 Novembre 2021

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