Il rosa nudo del regista cagliaritano Giovanni Coda è finalista all’Underground Film Festival di Melbourne. Girato in bianco e nero il film racconta la storia del francese Pierre Seel, deportato a 17 anni, perché omosessuale, in un lager nazista, torturato, marchiato col triangolo rosa e sopravvissuto all’orrore. E’ la trasposizione cinematografica di “Moi, Pierre Seel, deportè homosexuel”, scritto dal protagonista e da Jean Le Bitoux.
“L’opera letteraria non è mai stata tradotta in Italiano. Il film si presenta come una sintesi visiva ed evocativa di un periodo che, volutamente, non abbiamo ricreato ma solo accennato e sintetizzato in pochissimi simboli – spiega il regista – La storia è ambientata in location quasi tutte interne, questo per dare il massimo del risalto alla drammaticità della narrazione”.
Venerdì 19 settembre Il rosa nudo sarà presentato a Melbourne, alla vigilia del verdetto della giuria, e Coda si prepara per la trasferta australiana, col supporto della Film Commission targata Sardegna. L’opera sperimentale e indipendente, ad un anno e mezzo dalla sua nascita ha vinto il Seattle Social Justice Film Festival e il Gothenburg Indipendent Film Festival.
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