Alla base c’è il grande successo del libro “Io che amo solo te” di Luca Bianchini, un best seller da 300mila copie da cui l’omonimo film di Marco Ponti uscito a ottobre dell’anno scorso con un incasso totale di 3 milioni e mezzo. Ci provano di nuovo lo scrittore e il regista con il sequel La cena di Natale: il libro uscito a fine 2013 diventa una commedia prenatalizia, in sala il 29 novembre in 350 copie con 01.
Tornano in scena Riccardo Scamarcio, Laura Chiatti, Michele Placido, Maria Pia Calzone, Antonella Attili, accanto alle nuove entrate Dario Aita, Giulia Elettra Gorietti e Veronica Pivetti. “Il seguito del mio libro è nato spontaneamente, avevo portato in giro per tante librerie questi personaggi che erano entrati nel cuore di molti e Marco, il regista, mi ha detto perché non fai una cena di Natale con tutti i protagonisti di questa storia e vediamo che cosa succede? – racconta Luca Bianchini – E subito ho cominciato a scrivere il libro in giro tra treni e hotel nell’arco di due mesi. Abbiamo poi arricchito la sceneggiatura di altri elementi. Credo che in futuro questi personaggi potranno dirci altro, magari in una serie televisiva, chissà”.
E’ intorno all’amore, etero e omosessuale, che ruota La cena di Natale: il grande amore di gioventù di Don Mimì (Michele Placido) e Ninella (Maria Pia Calzone) che cerca nuove occasioni; l’amore ritrovato di Matilde (Antonella Attili) che riceve un anello con smeraldo dal marito Don Mimì che un tempo l’ha trascurata; l’amore coniugale di Chiara (Laura Chiatti), figlia di Ninella, e Damiano (Riccardo Scamarcio), figlio di Don Mimì, messo alla prova con la nascita del primo figlio; il colpo di fulmine tra Orlando (Eugenio Franceschini) e Mario (Dario Aita); l’amore di Daniela (Eva Riccobono) così forte da dare un figlio all’amica lesbica grazie al provvidenziale contributo di Orlando.
E’ dunque questo sentimento che agita e muove i personaggi che si ritrovano la vigilia di Natale intorno a una ricca tavola nella magica Polignano imbiancata dalla neve.
Riferimenti con la commedia classica italiana? “Non si può prescindere dai giganti quali Monicelli e Scola – risponde Ponti – Penso soprattutto a Germi di Divorzio all’italiana e di Signore&Signori con i suoi personaggi esecrabili ma con una tale portata umana. Ed ecco Damiano, un personaggio che fa tante cose sbagliate e che Scamarcio ha reso umano”.
“Come nella migliore commedia italiana i personaggi come Damiano mettono in scena i vizi e il malcostume di questo Belpaese ipocrita. Damiano è portatore di conflitto”, aggiunge Scamarcio. “A questi personaggi vogliamo bene anche quando danno il peggio di sé”, sottolinea il regista.
Il film è dedicato a Bud Spencer. “Rappresenta quel cinema italiano con il quale la mia generazione è cresciuto: dal western alla fantascienza di Bava, dalla commedia scanzonata a quella sexy. Mi sono commosso al funerale di Bud Spencer che era accompagnato da una banda musicale”. spiega Ponti.
Nella colonna musicale del film, firmata da Gigi Meroni, c’è anche una canzone di Emma, ‘Quando le canzoni finiranno’: “Luca ha ascoltato in anteprima il mio disco ed è rimasto colpito da questo mio pezzo che non fa pensare a uno scontato lieto fine. E’ un’incognita come lo è la cena di Natale che non sai come andrà a finire”.
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